di FABIO CAMILLACCI/ Sabato 20 giugno 2020 passerà alla storia del calcio italiano come il giorno della ripartenza della Serie A dopo l’emergenza sanitaria da coronavirus. Una ripresa dedicata ai primi due recuperi saltati a febbraio proprio per colpa della pandemia di Covid-19: Torino-Parma 1-1, Verona-Cagliari 2-1. Finalmente partite con gol dopo i due 0-0 visti in Coppa Italia tra semifinali e finale. Inoltre, dopo 4 pareggi di fila (le tre gare di Coppa e lo stesso recupero dell’Olimpico Grande Torino), è arrivata anche la prima vittoria. Merito dell’Hellas dell’ottimo Juric che ha steso con merito i sardi di Walter Zenga. Strano destino quello di Zenga, prese il posto dell’esonerato Maran poco prima del lockdown e dunque dopo 4 mesi esordisce con un sconfitta sulla panchina degli isolani.
La prima storica partita di campionato post-coronavirus. Per il Torino, quello contro i ducali è un pari tra mille rimpianti. Il Parma comunque si conferma indomito e da trasferta. Sblocca il match un giocatore di colore: il 30enne camerunese Nicolas Nkoulou che festeggia il gol con tanto di omaggio a George Floyd e nel segno di “Black Lives Matter” (foto). Il pareggio degli ospiti porta la firma di Kucka. Ma come detto, grandi rimpianti per il Toro: due punti persi per non essere riuscito a mantenere il vantaggio e soprattutto per aver fallito tante occasioni da rete, compreso un rigore che Sepe para al “Gallo” Belotti. Mancata vittoria a parte, questo è il primo punto per Moreno Longo da allenatore dei granata. Dopo l’esonero di Mazzarri infatti erano arrivate tre sconfitte contro Sampdoria, Milan e Napoli.
Bella partita allo stadio Bentegodi, soprattutto per merito dell’Hellas. Due, tre, sette: sono questi i numeri che escono sulla ruota della serata veronese. E sono numeri che sorridono alla squadra gialloblù, autentica rivelazione del campionato. I suddetti numeri significano quanto segue: due gol al Cagliari, tre punti, settimo posto in classifica e profumo d’Europa. Ora il Verona è alle spalle del Napoli: 38 punti in 26 giornate sono tanta roba per una neopromossa. Parziale giustificazione per i sardi: le pesanti assenze di Joao Pedro (squalificato) e di Nainggolan (infortunato). Ma Zenga dovrà cambiare marcia in fretta, per provare a guardare in alto invece di guardarsi alle spalle, visto che questa per il Cagliari è l’ottava sconfitta nelle ultime 12 gare. Sul tabellino del match spicca la doppietta di Di Carmine oltre al gol di Simeone che accorcia le distanze; un espulso per parte, Borini e Cigarini.
Nel frattempo, è ripartito anche il campionato di Serie B con le gare della 29° giornata. In attesa di sapere quanto ci metterà il Benevento a centrare aritmeticamente il ritorno in A, solo pareggi per Crotone e Frosinone, le altre due squadre in lotta per la promozione in A, avvicinate però da Spezia e Cittadella entrambe vittoriose. Bagarre salvezza: tranne il Trapani e il Livorno fanalino di coda, c’è grande lotta per evitare gli altri due posti che portano in C. A proposito di cadetti, finisce 0-0 Pordenone-Venezia la gara che ha rischiato di saltare per colpa della dimenticanza del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: la modifica del decreto legge sulla “quarantena soft” in caso di un membro del club positivo al Covid-19. Nel Venezia c’era infatti un calciatore positivo. Tutto ok, la modifica del decreto è arrivata in tempo utile; all’ultimo respiro come capita spesso in Italia. Tutto è bene quel che finisce bene.
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