Ecco chi sono i 18 ministri del governo “giallo-verde”, presieduto dal professore Giuseppe Conte, che oggi, 1° giugno, alle ore 16, hanno giurato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad essi si aggiunge il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Giancarlo Giorgetti) che nel governo ha un ruolo chiave ma non giura con i ministri al Quirinale.
In serata, in occasione del ricevimento nei Giardini dei Quirinale per la Festa della Repubblica, il presidente Mattarella ha detto: “L’Italia è in un momento di passaggio dei compiti e delle responsabilità: faccio un forte augurio al nuovo governo e un grazie a quello che ha appena concluso la sua attività”.
GIUSEPPE CONTE – Presidente del Consiglio –
Nato 54 anni fa a Volturara Appula in provincia di Foggia, laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel1988 con 110 e lode. Ha perfezionato gli
studi in varie università. Docente di Diritto Privato all’Università statale di Firenze, ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Luiss di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari. E’ condirettore della collana dell’editore Laterza dedicata ai “Maestri del diritto”. Membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” il consigliere Francesco Bellomo, che organizzava corsi privati per aspiranti magistrati con regole speciali che riguardavano anche la vita e i comportamenti delle borsiste.
LUIGI DI MAIO – Vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro
Nato ad Avellino il 6 luglio 1986, già vicepresidente della Camera a 25 anni, capo politico del M5s. Figlio di un dirigente del Msi e di An, dedito alla politica fin dai tempi del liceo classico – poi iscritto a Ingegneria e a Giurisprudenza, senza laurearsi. Giornalista pubblicista, nel 2007 apre il meetup M5S di Pomigliano e inizia un’ascesa che lo porta in Parlamento nel 2013. ata e per la quale chiese pubblicamente scusa.
MATTEO SALVINI – Vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno
Milanese e milanista, 44 anni, su Facebook è seguito da oltre 2 milioni di fan, 740 mila followers su twitter. Iscritto giovanissimo alla Lega di Bossi, alla guida dei giovani padani, frequenta anche il Centro Sociale Leoncavallo. Giornalista professionista, nella “Padania” e a “Radio Padania Libera”, sposato e poi divorziato.Tre mandati all’Europarlamento, uno alla Camera, il 4 marzo è stato eletto senatore.
GIANCARLO GIORGETTI – Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio –
Nato in provincia di Varese nel 1966, dopo il diploma da perito aziendale si laurea alla Bocconi e diventa commercialista e revisore contabile. Ma è l’attività politica, targata Lega Nord, a coinvolgerlo già prima dei 30 anni. Entra in Parlamento nel 1996 e non ne esce più. E’, dal 2001 al 2006 e dal 208 al 2013, presidente della commissione Bilancio della Camera. Nel 2013, tra l’altro, viene nominato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano membro del “Gruppo dei Saggi”.
RICCARDO FRACCARO – Ministro per i Rapporti con il Parlamento –Nato a Montebelluna, in provincia di Treviso, Fraccaro si sposta in Trentino dove si è laureato in giurisprudenza. Cinque anni fa l’avventura a Montecitorio, unico deputato M5s eletto in Trentino. Per il Movimento diventa anche portavoce del gruppo e segretario dell’ufficio di presidenza.
ENZO MOAVERO MILANESI – Ministro degli Esteri – Quasi un ‘intruso’ nel nuovo governo giallo-verde, rappresenta senz’altro una garanzia per Bruxelles, così come voleva Mattarella: già tra il 2011 ed il 2014, con l’Italia messa all’angolo dall’Unione, Moavero giocò in prima persona – come responsabile degli Affari europei del Governo di Mario Monti prima e di quello di Enrico Letta poi – una partita complicatissima per riportare il Paese a pieno titolo sui tavoli di Bruxelles. Capo di gabinetto dei commissari europei Filippo Maria Pandolfi e Mario Monti a Bruxelles e consigliere a Palazzo Chigi di Amato e Ciampi nel 1992-1994, Moavero è un esperto di mercato e concorrenza, con una vita trascorsa tra Roma e Bruxelles, dedicata all’Europa e al diritto internazionale. Nel 2017 è stato chiamato da Gentiloni a svolgere il ruolo di consigliere di Palazzo Chigi per la promozione di Milano come sede dell’Ema.
PAOLO SAVONA – Ministro per gli Affari Europei – Laureato in Economia nel 1961, specializzato al Mit di Boston, entrato nell’ufficio studi della Banca d’Italia, direttore generale di Confindustria e tra i fondatori dell’università Luiss, presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi, di Impregilo, di Gemina, degli Aeroporti di Roma e, prima degli scandali, del Consorzio Venezia Nuova (la società che si occupa della costruzione del MOSE). Il suo principale incarico politico è stato quello rivestito tra il 1993 e il 1994 come ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato durante il governo tecnico di Carlo Azeglio Ciampi, anche se tra 2005 e 2006 Savona è stato anche capo del Dipartimento per le Politiche Comunitarie della presidenza del Consiglio dei ministri e coordinatore del Comitato Tecnico per la Strategia di Lisbona durante il governo Berlusconi.
GIOVANNI TRIA – Ministro dell’Economia. Preside della facoltà di Economia della 2° università romana di Tor Vergata, classe 1948, Tria, forte di un esordio con laurea in giurisprudenza alla Sapienza nel 1971 a cui hanno fatto seguito più di 35 anni di esperienza accademica e professionale nel mondo dell’economia, ha detto la sua su alcuni dei cavalli di battaglia della coalizione Lega-M5S. Uno di questi la Flat tax. E’ stato presidente della scuola nazionale dell’Amministrazione, membro della Società economia italiana, membro dell’American Economic Association, professore di Politica Economica a Tor Vergata, delegato del governo italiano nel Board of directors dell’Ilo (International Labour Office).
ELISABETTA TRENTA – Ministro della Difesa – 51 anni, esperta analista sui temi della difesa e della sicurezza, esperienze in teatri di guerra come l’Iraq, il Libano e la Libia, laurea in Scienze politiche con indirizzo economico. Capitano della riserva selezionata del corpo di amministrazione e commissario dell’Esercito, parla quattro lingue – inglese, francese e russo – e conosce bene il mondo della Difesa: tra il 2005 e il 2006 è stata sia consigliere per la missione ‘Antica Babilonia 9’ per il ministero della Difesa, sia ‘esperto senior’ nella Task force Iraq, a Nassirya, per la Farnesina. Nel 2009 è stata richiamata in servizio come capitano della Riserva nella missione Unifil in Libano e nel 2012 ha coordinato un progetto in Libia per la riduzione degli armamenti illegali. E’ inoltre vicedirettore del master in Intelligence e sicurezza della Link Campus University, e ha collaborato con il Centro militare di studi strategici (Cemiss) per il quale ha curato la ricerca “Le guerre per procura”. Inoltre è impegnata nel sociale attraverso due associazioni di cui è vicepresidente: ‘I bambini di Nassiriya Onlus’, che realizza progetti in Iraq, e il ‘Flauto Magico’.
ALFONSO BONAFEDE – Ministro della Giustizia – Deputato del M5s, è nato a Mazara del Vallo il 2 luglio del 1976, ma dal 1995 abita a Firenze, dove si è laureato in Giurisprudenza e dove è rimasto collaboratore come cultore di Diritto Privato e dove ha conosciuto Giuseppe Conte, docente di diritto privato nello stesso ateneo. Nel 2006 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa. E dallo stesso anno è avvocato presso il Foro di Firenze con uno studio autonomo.
L’attività politica la inizia nel 2006 quando entra a far parte del gruppo degli ‘Amici di Beppe Grillo’ del Meet-up di Firenze. Alle politiche del 2013 entra in parlamento come deputato. Per tutta la legislatura ricopre il ruolo di vice presidente della commissione Giustizia.
Da deputato, si fa promotore di una legge sulla class action che approvata alla Camera è poi sfumata al Senato. Nel 2016 insieme a Riccardo Fraccaro e Giancarlo Cancelleri entra a far parte del gruppo di coordinamento e supporto dei comuni governati dai Cinquestelle costituito da Di Maio, occupandosi del centro e della Sardegna e poi di Roma. E’ inoltre responsabile della funzione ‘Scudo della Rete’ nella piattaforma Rousseau.
GIULIA BONGIORNO – Ministro per la Pubblica amministrazione – Avvocato, parlamentare da sempre schierata con il centro-destra, ma anche nota per le sue battaglie a favore delle donne con la fondazione Doppia difesa cui ha dato vita con Michelle Hunziker. 52 anni, palermitana, la sua popolarità è cominciata nel 1995 quando il principe del Foro Franco Coppi, impegnato su troppi fronti, le chiese di occuparsi in prima persona della difesa di Giulio Andreotti, che era accusato di collusione con la mafia e dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli. E ne ottenne l’assoluzione. Da allora è stato un susseguirsi di incarichi difensivi prestigiosi. Innumerevoli gli incarichi anche nel campo della giustizia sportiva: tra i suoi tanti assistiti i calciatori Cristiano Doni, Stefano Bettarini, Francesco Totti e Antonio Conte, allora allenatore della Juventus, club del quale Bongiorno è componente del Consiglio di amministrazione. Ha difeso anche Raffaele Sollecito nel processo per l’omicidio di Meredith Kercker. Entrata in Parlamento nel 2006 con Alleanza nazionale, e riconfermata in seguito con il Pdl, è stata per diversi anni presidente della Commissione Giustizia della Camera. E’ stata eletta senatrice a marzo con la Lega.
GIULIA GRILLO – Ministro della Salute – Nata a Catania il 30 maggio 1975, laureata in medicina e chirurgia con specializzazione in medicina legale, è un’attivista della prima ora, arrivata in Parlamento con il Movimento per la prima volta alle elezioni del 2013. Nella precedente legislatura ha ricoperto l’incarico di vice capogruppo e capogruppo alla Camera e Capogruppo M5S Commissione Affari Sociali.
Terza per produttività fra tutti i deputati siciliani secondo la classifica Openpolis 2016 e 56esima su 630 deputati nazionali, la Grillo, che con il fondatore del movimento non ha nessun rapporto di parentela, nella 17ma legislatura ha fatto approvare 3 mozioni a sua prima firma su governance farmaceutica, sblocco turn-over del personale sanitario, revisione della disciplina sull’intramoenia e governo delle liste d’attesa. Inoltre, ha depositato 4 proposte di legge e 213 atti di indirizzo e controllo alla Camera. Tra le sue battaglie quella per il ‘giusto’ prezzo dei farmaci innovativi.
Nel suo programma: ridurre le disuguaglianze di cura e assistenza fra cittadini e lavorare per una sanità pubblica “giusta, efficiente e accessibile attraverso un adeguato finanziamento, una seria programmazione, una revisione della governance farmaceutica, un potenziamento dell’assistenza territoriale, un adeguato piano assunzioni e un aggiornamento dei corsi di laurea e formazione.
ERIKA STEFANI – Ministro per gli Affari regionali. Nata a Valdagno, nel Vicentino, il 18 luglio 1971, avvocato, è entrata in politica alle amministrative del 1999 come consigliere del comune di Trissino per la Lega, ricoprendovi la carica di vice sindaco e assessore all’Urbanistica. Nel 2013 è stata eletta senatrice con la coalizione di centrodestra alle politiche. Durante la legislatura, è stata vicepresidente del gruppo Ln-Aut dal 15 luglio 2014, membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, componente della commissione Giustizia. Inoltre ha fatto parte della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere; del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa; della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Era anche membro della commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro.
BARBARA LEZZI – Ministro per il Sud. Classe 1972, la senatrice M5s si è diplomata nel 1991 all’istituto tecnico Deledda per periti aziendali di Lecce, la città in cui è nata. Assunta dal gennaio 1992 in un’azienda del settore commercio come impiegata di III livello, viene eletta senatrice già la scorsa legislatura, dove diventa vicepresidente della Commissione bilancio e membro della Politiche europee. Assieme ai suoi due colleghi salentini porta sullo scranno di palazzo Madama il famigerato “apriscatole” con cui Beppe Grillo intendeva “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”. Dopo la caduta del divieto di partecipare alle trasmissioni tv viene scelta per partecipare ai dibattiti in tv e poi inviata come prima pentastellata a partecipare al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Conosciuta come la “pasionaria grillina” Lezzi, con un bottino di 107 mila voti, nelle ultime elezioni ha messo al tappeto due big come l’ex premier Massimo D’Alema e la sottosegretaria uscente allo Sviluppo economico Teresa Bellanova.
SERGIO COSTA – Ministro per l’Ambiente – Nato a Napoli nel 1959, si è laureato in Scienze Agrarie con un master in Diritto dell’ambiente. Entrato nel Corpo Forestale, ne è diventato comandante regionale in Campania. Ed è in questo ruolo che all’inizio del Duemila ha guidato la sua indagine più famosa: quella sui rifiuti tossici interrati dal clan dei Casalesi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, la piana agricola del Casertano al confine con Napoli.
Sposato, due figli, Costa si è occupato anche delle discariche abusive nel Parco del Vesuvio e ha condotto indagini sul traffico internazionale dei rifiuti, in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia.
Nel 2017, quando la Forestale è stata accorpata ai Carabinieri, è diventato generale di brigata dell’Arma. Oggi vive a Napoli.
Sul suo tavolo il neo-ministro troverà due dossier particolarmente scottanti, per i quali l’Italia è stata deferita dalla Commissione europea alla Corte di Giustizia: i continui sforamenti dei limiti per l’inquinamento atmosferico, in particolare per le polveri sottili Pm10, e il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. L’Italia è tenuta a farlo dalle norme europee, ma i vari governi non hanno mai osato affrontare l’argomento, a causa delle prevedibili proteste popolari.
Il Ministero dell’Ambiente ha poi voce in capitolo su tutte le grandi opere, con le Valutazioni di impatto ambientale (Via), senza le quali i cantieri non vanno avanti. Si pensi a Tav, Tap, Terzo Valico, Mose, eccetera.
LORENZO FONTANA – Ministro per la Famiglia e alle Disabilità – Dalla Fiera di Verona al governo, passando per il Parlamento Europeo. La carriera politica di Lorenzo Fontana si è sviluppata tutta nella Lega. Nato a Verona il 10 aprile 1980, dipendente dell’Ente Fiera, laureato in Scienze politiche e in Storia della civiltà cristiana, dopo essere stato consigliere comunale di Verona, nel 2009 è stato eletto per la prima volta al Parlamento Europeo, diventando capo delegazione del gruppo della Lega. Nel corso della legislatura al Parlamento Europeo è stato relatore di diversi progetti, ha proposto numerose risoluzioni, fatto interrogazioni ed interventi su una molteplicità di temi. Nel 2014 è stato confermato, ottenendo il seggio grazie alla rinuncia dell’allora sindaco di Verona, Flavio Tosi, all’epoca leghista, primo degli eletti nel Carroccio. Nel corso del secondo mandato ha fatto parte della Commissione per le libertà civili, giustizia e affari interni, e della delegazione per le relazioni con l’Iraq.
Nel febbraio 2016 è stato nominato vicesegretario della Lega. Nel giugno dello scorso anno, è stato nominato vicesindaco, con le deleghe alle politiche per la casa, relazioni internazionali, fondi Ue, veronesi nel mondo, smart city, mantenendo l’incarico al Parlamento Europeo. Incarico che ha invece lasciato dopo il voto del 4 marzo, quando è stato eletto deputato alla Circoscrizione Veneto. Il 29 marzo Lorenzo Fontana è stato eletto vicepresidente della Camera ed ha rinunciato all’incarico di vicesindaco di Verona, dimettendosi. Nel 2018 ha pubblicato anche il libro “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi” in collaborazione con il banchiere Ettore Gotti Tedeschi.
GIAN MARCO CENTINAIO – Ministro all’Agricoltura e al Turismo– Nato a Pavia il 31 ottobre 1971, si è laureato nel 1999 in Scienze Politiche con indirizzo economico-territoriale, presso l’Università di Pavia. Leghista fin dal 1994, inizia la carriera istituzionale nel 1993 come presidente del Comitato di quartiere Città Giardino e in seguito come Consigliere Comunale del Comune di Pavia fino al 2009, anno in cui viene eletto Vicesindaco e Assessore alla Cultura della città lombarda. Dal 1999 al 2005 diventa Segretario Cittadino della Lega Nord Pavia e in seguito Membro del Direttivo Cittadino Lega Nord Pavia.
Approda a Palazzo Madama con le elezioni politiche del 2013. L’8 luglio 2014 viene nominato capogruppo al Senato per la Lega Nord e mantiene lo stesso incarico con le elezioni del 4 marzo 2018.
DANILO TONINELLI – Ministro alle Infrastrutture – Classe 1974, nato a Soresina in provincia di Cremona, liceo scientifico a Manerbio e laurea in Giurisprudenza a Brescia, residente a Castelleone. Parlamentare al secondo mandato, nella precedente legislatura è stato membro della Giunta per il regolamento, e l’uomo chiave dei Cinque Stelle in commissione Affari costituzionali di Montecitorio, di cui è stato vicepresidente. “Posso dire orgogliosamente di aver partecipato in prima linea, prima in Commissione e in Aula e poi tra la gente e nelle piazze, alla battaglia contro la riforma Renzi-Boschi e alla storica e fondamentale vittoria del 4 dicembre”, dice di quell’esperienza presentando se stesso sulla piattaforma Rosseau proponendosi per la candidatura al Senato. Eletto quest’anno in Lombardia passa al Senato dove è capogruppo del M5s. Ed è per questo ruolo che nelle ultime settimane ha affiancato Luigi Di Maio nelle consultazioni per il governo.
MARCO BUSSETTI – Ministro all’Istruzione – Nato il 28 maggio 1962, ha un passato da insegnante di educazione fisica e da allenatore di basket, e conosce bene il mondo della burocrazia scolastica. Attualmente, dal 2015, è responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia; in precedenza, fino al 2011, era stato in servizio presso l’istituto comprensivo di Corbetta fino al 2011, per poi passare in vari uffici periferici. Ha conseguito con 110 e lode la laurea specialistica magistrale in scienze motorie presso l’Università “Cattolica” di Milano. Ha un diploma Universitario preso presso l’Isef statale di Milano e detiene un titolo polivalente di specializzazione per soggetti portatori di handicap. Ha inoltre un diploma di specializzazione conseguito al corso “Il Dirigente pubblico e la gestione del personale: gli strumenti giuridici e manageriali” svoltosi a Bologna presso la Ssna nel 2012/2013.
ALBERTO BONISOLI – Ministro per i Beni Culturali – Design, moda e formazione sono le sue competenze professionali. Bocconiano, classe 1961, attualmente a capo della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, istituzione privata presente in 80 paesi che dal 1980 si occupa in Italia di moda, grafica e design, e presidente della rete delle Scuole di Moda. A lungo professore di Innovation Management alla Bocconi, Bonisoli non sembra essersi mai occupato in particolare di patrimonio culturale, interessato piuttosto ai temi della formazione e dell’insegnamento, sua dichiarata “passione”, per i quali vanta collaborazioni nazionali ed internazionali, in particolare con l’Unione Europea e il Miur. Un profilo manageriale, orientato in particolare alle tematiche della innovazione e dello sviluppo, aperto ad una collaborazione tra “le capacità del pubblico e le potenzialità del privato”.
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