Una bomba d’acqua si è abbattuta ieri sulla Sardegna colpendo in maniera massiccia la provincia di Nuoro e in particolare il comune di Bitti, dove ha provocato la morte di tre persone. Un uomo, Giuseppe Mannu, 55 anni, allevatore, è stato travolto dall’acqua mentre era a bordo del suo fuoristrada. La seconda vittima è un anziano, annegato in casa: Giuseppe Carzedda, 90 anni. La terza vittima è una delle due donne date per disperse, Lia Orunesu di 89 anni., moglie di Carzedda. Il suo corpo è stato ritrovato solo 24 ore più tardi. L’anziana donna è stata travolta dalla furia dell’acqua e del fango ieri a Bitti, terza vittima dell’alluvione che ha devastato il paese barbaricino. Era tra i detriti nei pressi del vecchio campo sportivo, a circa un chilometro dalla sua casa, situata vicino a Piazza Asproni. A fare la scoperta i volontari della Protezione civile impegnati nei soccorsi.
Il paese – già colpito all’alluvione del 18 novembre 2013 (un allevatore fu travolto dalla furia dell’acqua e del fango, il cui corpo non è stato mai ritrovato) – è rimasto isolato e privo di energia elettrica per molte ore. I tecnici dell’Enel sono riusciti a superare una frana e ad arrivare nel centro abitato per attivare dei generatori di energia elettrica e riparare il guasto che ha fatto saltare l’elettricità e l’uso dei cellulari che per ore, impedendo ogni comunicazione. Il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini sta coordinando le operazioni di soccorso con le forze della Protezione civile, i vigili del fuoco, i volontari, i barracelli e le forze dell’ordine. Bitti – già colpito all’alluvione di sette anni fa con una vittima (un allevatore travolto dalla furia dell’acqua in campagna il cui corpo non è stato mai ritrovato) – è un paese distrutto: le strade del centro abitato cancellate, le cantine allagate, le auto trascinate dall’acqua e inghiottite dalle frane, le case di campagna all’uscita del paese verso Onanì non esistono più e con loro sono state spazzate via strade rurali e ponti.
Oltre a Bitti, si sono vissute ore di apprensione anche a Galtellì, uno dei paesi della valle del Cedrino, dove stanno arrivando grosse portate d’acqua dalla diga di Preda Othoni. Il sindaco Giovanni Santo Porcu ha disposto l’ evacuazione di 150 persone che vivono nella parte bassa del paese, che sono state trasferite in strutture comunali. L’argine del Cedrino è occupato dall’esondazione del rio Sologo.
“Stiamo monitorando la situazione, ma prima di tutto stiamo cercando di tutelare l’ incolumità pubblica, con la speranza che le grosse portate d’acqua ancora in arrivo vengano scaricate a mare – ha detto all’Ansa il sindaco Porcu – L’auspicio è che la forte mareggiata che arriva dal mare permetta il deflusso delle acque. Stiamo lavorando per assistere le persone trasferite nella struttura comunale nella parte alta del paese e lo stiamo stiamo facendo con le forze della Protezione civile, i barracelli, le forze di Polizia, Vigili del Fuoco e i vigili urbani”. E c’è preoccupazione anche a Torpè, dove la portata della diga Maccheronis è al massimo e il peggio – secondo l’allerta meteo – deve ancora arrivare. I sindaci invitano la popolazione a non uscire di casa e non mettersi in viaggio.
Come era previsto dall’allerta rossa diramata dalla Protezione civile, gran parte della Sardegna si è svegliata sotto piogge abbondanti e sferzata da venti di burrasca. Violenta grandinata e forte vento anche su Cagliari e hinterland. Mareggiata nel golfo del Poetto. Situazione simile anche a La Maddalena spiaggia, nel comune di Capoterra.
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