E’ stato corretto a 31 morti e oltre 200 feriti il bilancio, tuttavia ancora provvisorio, degli attentati – rivendicati dai terroristi dell’Isis – compiuti ieri con vari ordigni nell’aeroporto internazionale ‘Zaventen’ di Bruxelles e nella stazione principale della metropolitana, quella di Maelbeek.
Il primo attentato è avvenuto nella sale partenza del terminal A dell’aeroporto, vicino al banco dell’American Airlines. La polizia ha evacuato lo scalo e interrotto i collegamenti ferroviari. Altri ordigni inesplosi sono trovati nello scalo e l’allerta è stato innalzato a livello 4, il massimo. Prima delle due esplosioni si “sono udite raffiche di mitra ed urla in arabo”. Qui le vittime accertate sono state 14, più una cinquantina di feriti.
Nella metropolitana i morti sono stati 17, e varie decine i feriti. Complessivamente sono un centinaio le persone trasportate negli ospedali.
La città è sotto un vero e proprio coprifuoco. Le autorità hanno invitato anche gli studenti a non uscire dalle scuole. Fermi tutti i voli aerei e i trasporti pubblici fino al pomeriggio.
La rivendicazione dell’Isis. L’agenzia Amaq, organo dell’Isis, che ha dato la notizia della rivendicazione, ha diffuso questo testo: “Combattenti dello Stato Islamico hanno effettuato oggi una serie di attacchi con cinture esplosive e ordigni, prendendo di mira l’aeroporto e una stazione della metropolitana nel centro della capitale belga Bruxelles, Paese che partecipa alla coalizione internazionale contro lo Stato Islamico”. Il testo conclude: “I combattenti dello Stato islamico hanno aperto il fuoco all’interno dell’aeroporto di Zaventem. Molti di loro hanno fatto detonare le loro cinture esplosive, come ha fatto uno dei martiri che ha azionato la sua cintura esplosiva nella stazione della metropolitana di Maelbeek. Gli attacchi hanno portato più di 230 morti e feriti”. Dal testo si evince che sia nell’aereoporto di Zaventem che nella stazione della metropolitana presi di mira sarebbero entrati in azione degli attentatori suicidi, dei kamikaze.
Una foto dei tre sospetti. I media belgi hanno diffuso un fermo immagine di alcuni uomini sospettati dell’attentato all’aeroporto di Bruxelles. E’uno scatto delle riprese delle videocamere di sicurezza dello scalo, poco prima dell’esplosione. A destare sospetto i guanti indossati dai due uomini in abiti scuri:servirebbero per nascondere il detonatore di una cintura esplosiva. Secondo gli inquirenti entrambi i kamikaze sarebbero morti. Ricercato un terzo uomo vestito di chiaro,con occhiali e un cappello calato sulla testa, che si vede al loro fianco mentre spinge un carrello.La polizia ha diffuso la foto e ha chiesto aiuto alla cittadinanza.
Gli attentati seguono di poco più di 48 ore la cattura di Salah Abdeslam, il decimo uomo del commando della strage del 13 novembre a Parigi che causò 130 morti. La Procura belga aveva lanciato l’allarme per nuovi attentati. Ma appare abbastanza chiaro che querlli di oggi erano stati programmati ancor prima della cattura di Abdeslam.
Un italiano ferito: così mi sono salvato. “Ho avuto paura. Ho detto ‘qui muoio’. Poi sono corso fuori. Adesso sto realizzando che sono vivo”. Marco Semenzato, 34 anni, padovano, da nove mesi consulente al dipartimento educazione e cultura della Commissione europea, è uno dei tre italiani rimasti feriti negli attentati a Bruxelles. Forse deve la vita a quello zainetto con dentro il computer che aveva sulle spalle, e si è come volatilizzato dopo lo scoppio. Si dice “fortunato” perché i segni dell’esplosione sono solo nelle ustioni alle mani, nel forte rossore del viso, nella barba e capelli bruciati; chi era dietro di lui è stato colpito dallo scoppio. “Ero appena sceso dalla metro – dice Semenzato – e avevo fatto appena due gradini della scale per uscire. Eravamo una cinquantina, io ero davanti.
All’improvviso ho sentito un boato e visto un bagliore. Ho capito subito che era un attentato, ma non volevo crederci. Ho pensato che stavo per morire”.
Salvini scampato all’attentato. “Sto rientrando in questo momento nei miei uffici a Bruxelles, la polizia mi ha bloccato a poca distanza dall’aeroporto, dove a minuti avrei preso un aereo per l’Italia”: lo ha detto all’Ansa Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. Raggiunto al telefono, Salvini ha spiegato: “Stavo andando proprio alla sala partenze dell’aeroporto di Bruxelles per tornare in Italia quando sono stato bloccato e rimandato indietro dalla polizia. Qui intorno c’è un grande caos”.
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