Il colloquio informale, fuori programma, svoltosi ieri pomeriggio al Quirinale tra il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invece di tranquillizzare ha creato nuove tensioni nella strana maggioranza giallo-verde che dovrebbe garantire la formazione del governo. Nel corso dell’incontro Conte ha tentato presumibilmente di ammorbidire il braccio di ferro in corso tra il Colle e Salvini sulla nomina dell’euroscettico professore Paolo Savona (foto) a ministro dell’Economia, “blindata” dalla Lega ma sgradita a Mattarella perché teme che essa possa incrinare i rapporti tra l’Italia e i vertici dell’Unione Europea.
Non pare che la situazione abbia avuto uno sbocco nell’incontro successivo di Conte con il duo Salvini-Di Maio, entrambi convinti della irrinunciabilità alla designazione dell’82enne Paolo Savona all’Economia, la cui esperienza come ministro del governo Ciampi e come direttore generale della Banca d’Italia non viene messa in discussione da nessuno, nemmeno da Mattarella, ma sarebbe offuscata dalle posizioni più volte espresse sul rapporto tra l’Italia e l’Europa, benché sia stato lui stesso, con Ciampi e Prodi, uno degli artefici dell’ingresso del nostro paese nell’area euro.
Non si esclude che questo problema sia stato affrontato nella mattinata di ieri da Conte anche durante il suo lungo incontro con l’attuale governatore della Banca d’Italia, Visco. Sta di fatto, comunque, che il “caso Savona” possa innescare un corto circuito, le cui conseguenze possono arrivare a provocare il fallimento sul nascere dell’esperimento “giallo-verde”.
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