Come stanno le cose, adesso, dopo la vittoria del Brexit, per gli italiani che vivono o vorrebbero andare a vivere in Inghilterra per lavoro o per studio o solo per turismo. Attualmente sono mezzo milione gli italiani che si trovano a Londra o in altre città inglesi. Lo spiega molto bene Enrico Franceschini su la Repubblica. Ecco in sintesi come.
Chi già c’è. Dipende dalle varie situazioni.
Chi paga in Gran Bretagna le tasse da più di 5 anni può richiedere un permesso di residenza e la cittadinanza. Molti lo hanno già fatto, prendendo la doppia cittadinanza, britannica oltre che italiana, come consente la legge, ma molti di più potranno farlo adesso, sapendo però l’iter burocratico richiede tempo e denaro: un anno e almeno mille sterline.
Chi non intende restare per sempre potrà probabilmente ottenere un visto di lavoro, da rinnovare ogni due-tre o anche cinque anni, presentando una richiesta da parte del proprio datore di lavoro, come accade negli Usa. Comunque fare il free lance sarà più difficile di prima.
Gli studenti universitari potranno ottenere un visto di studio. Ma non potranno più ottenere il prestito che al momento è esteso a tutti gli europei in grado di far fronte alle 9.000 sterline annue di retta universitaria, che gli verrano restituite restituire a rate dopo la laurea se ha trovato lavoro.
Chi vorrebbe andare. Certo, emigrare in Gran Bretagna diventa adesso più complicato. Occorrerà trovare una sistemazione provvisoria per cercarsi un lavoro; ma è preferibile (se non addirittura necessario) procurarselo prima di partire, perché, come si è detto, fare il free-lance diventerà più difficile; anzi, molti che lo stanno facendo forse saranno costretti a tornare in patria. Un escamotage potrebbe essere quello di andare per turismo e dedicare il tempo di permanenza per cercarsi un lavoro.
Chi va per turismo. Si presume che si potrà continuare andarvi, per turismo, senza visto. Altrimenti si dovrebbe imporre, per reciprocità, un visto anche ai inglesi che vengono in Italia.
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