di FABIO CAMILLACCI/ In tempi di emergenza coronavirus, il tormentone calcio continua. Ormai non se ne può più col gioco dello scaricabarile tra governo, Figc e Lega. In realtà, nessuna delle parti in causa vuole prendersi la responsabilità di dichiarare finita la stagione. Ma forse la giornata di giovedi 30 aprile ha tracciato una linea importante sulla ripresa o meno del campionato di Serie A 2019-2020. L’apertura del governo circa gli aiuti economici da destinare al movimento in caso di annullamento definitivo del torneo attuale, ha ricevuto un plauso dalla Lega di Serie A (nella foto: Spadafora e Dal Pino).
Le parole del ministro dello Sport. Vincenzo Spadafora ha detto: “In questi giorni il Comitato tecnico scientifico sta incontrando le varie componenti del mondo del calcio, non solo la Figc, per avere approfondimenti sul protocollo presentato. Se verrà trovata una sintesi tra il Comitato e la Federcalcio gli allenamenti potranno riprendere e questo avrà una ricaduta positiva anche sulla possibile ripartenza del campionato. Viceversa sarà il governo a decretare, per motivi di evidente emergenza sanitaria, la chiusura del campionato anche creando, nei limiti del possibile, le condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibile”.
La Lega calcio di A replica senza polemiche, anzi apprezza. In una nota, il presidente della Lega Paolo Dal Pino scrive: “Apprezzo molto le parole del Ministro Spadafora di questa mattina e il suo appello. Da parte della Lega Serie A c’è stata e sempre ci sarà disponibilità a un dialogo costruttivo, nella certezza che il lavoro del ministro dello Sport e il nostro non possano che mirare a un bene comune nella sua accezione più ampia. È un momento tremendo per il Paese e per il mondo, solo uniti e compatti se ne uscirà insieme. Come tutti gli italiani vorremmo tornare a lavorare e a vivere la nostra vita quanto prima”.
Le altre dichiarazioni di Dal Pino. Il numero uno della Lega poi precisa: “Naturale che la Lega Serie A voglia giocare a pallone, sarebbe contro natura dire il contrario. Se sarà possibile farlo rispettando norme e protocolli sanitari, bene. Altrimenti ci atterremo rigorosamente, come abbiamo sempre fatto, alle decisioni del Governo. Il Ministro può avere certezza del nostro spirito costruttivo e collaborativo e che la mia sintonia con il presidente della Figc Gravina è assoluta”.
Estero: la Francia ufficializza la chiusura anticipata, la Germania rinvia la decisione definitiva. Oltralpe il massimo campionato di calcio va in archivio definitivamente: nessun congelamento fino a settembre. Titolo al Paris Saint Germain primo in classifica, Marsiglia in Champions, Rennes ai preliminari, Lilla in Europa League, con Reims e Nizza, se non si disputeranno le finali delle coppe nazionali. Scendono in Ligue 2 Amiens e Tolosa. Ma sono già pronti i ricorsi. Mentre in Germania, Helge Braun, responsabile dello staff della cancelliera Angela Merkel, ha comunicato che solo il 6 maggio prossimo verrà affrontato il tema dell’eventuale ripartenza del calcio tedesco. La ripresa tedesca sembrava imminente visto che le squadre erano tornate ad allenarsi da giorni; evidentemente, la nuova crescita dei contagi in Germania ha spinto la Merkel ad attendere.
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