di FABIO CAMILLACCI/ Un vecchio detto recita: “Il pesce puzza dalla testa”. Allora non meravigliamoci se il calcio italiano ha toccato il fondo con la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018. Basta guardare quello che succede nelle cosiddette istituzioni calcistiche per capire che la risalita sarà difficile, difficilissima. Impossibile se andremo avanti così. La Figc è commissariata da tempo e si parla di elezioni Federali a ottobre. Il candidato forte, udite udite, dovrebbe essere Giancarlo Abete, ovvero: il vecchio che avanza. Oppure, a volte ritornano. Fate voi. Cioè l’uomo scampato per grazia ricevuta allo scandalo di Calciopoli e il grande protagonista della fallimentare Italia firmata Prandelli-Balotelli. Comunque, niente di nuovo. Si sa: in Italia non esiste la meritocrazia. Conta di più la frequentazione di salotti e amicizie importanti. Inevitabile il caos relativo ai campionati di A e B, con la complicità di tutti i presidenti dei club.
Serie A, questione Parma. I ducali sono finiti nella bufera per un presunto tentato illecito sportivo perpetrato dall’attaccante Calaiò alla vigilia dell’ultima giornata del torneo cadetto contro lo Spezia. Leggendo gli atti, un’inezia, una clamorosa e stigmatizzabile leggerezza di Calaiò e dei suoi messaggi via Whatsapp e niente più. Però, prima sono stati comminati al Parma 5 punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione, poi in Appello la condanna è stata cancellata. In tutto questo il Palermo (sconfitto nella finale playoff di B dal Frosinone) continua a chiedere il ritorno in B del Parma, per salire in A al suo posto.
Questione Chievo. “Rinvio o sospensione delle gare del Chievo fino all’emissione della sentenza da parte del Tribunale federale sulla vicenda delle plusvalenze. O, in alternativa, l’immediata retrocessione della società veronese all’ultimo posto della classifica dello scorso campionato di Serie A”. Questo invece quanto chiede il Crotone calcio tramite i propri legali. Lo stesso Tribunale federale infatti deve pronunciarsi sul caso della plusvalenze fittizie o gonfiate del Chievo e visti i tempi biblici della giustizia sportiva, la sentenza è attesa a settembre inoltrato, mentre la Serie A scatta nel prossimo weekend. Quindi il campionato parte con un punto interrogativo.
Serie B, caos e vergogna. Il Benevento ospita il Lecce, il Palermo va a Salerno, riposa il Livorno: ecco alcuni spunti della prima giornata della Serie B 2018-19. Il calendario a 19 squadre è stato sorteggiato oggi in via Rosellini a Milano.Così la volontà della Lega Calcio di B ha prevalso sulla Figc che si è limitata al seguente comunicato firmato dal commissario straordinario Roberto Fabbricini: “Con effetto immediato, d’intesa con la Lega Nazionale Professionisti Serie B e sentite le componenti tecniche, l’articolo 49 delle N.O.I.F. prevedendo per il campionato di Serie B 2018/2019 un numero di 19 squadre anziché 22 e mantenendo inalterato il numero delle promozioni (3 squadre) e delle retrocessioni (4 squadre)”. Tutto ciò avviene in una delle estati più complicate che il nostro sistema calcio ricordi, complice l’esclusione di Cesena, Bari e Avellino per problemi economico-finanziari; senza dimenticare il salvataggio del Foggia che ripartirà dalla B ma da -15. Però, niente ripescaggi, si va avanti col format a 19 squadre. Assurdo. La parola “golpe” utilizzata dal dirigente catanese Lo Monaco, seppur forte, non è molto lontana dalla realtà.
Due mesi di cause andate in fumo. Ricorsi e controricorsi da parte delle società interessate al ripescaggio: Novara, Virtus Entella, Ternana, Pro Vercelli (retrocesse quest’anno), Catania e Siena (sconfitte ai playoff di Lega Pro). Novara e Catania addirittura rimesse in lizza da una sentenza che ha cambiato in corsa le regole con una sorta di amnistia per condanne pregresse. Insomma, delirio: un vero e proprio tutti contro tutti per arrivare a un nulla di fatto, cioè a una B a 19 squadre senza ripescaggi, nonostante siano ancora attese tante sentenze tra ricorsi al Coni e al Tar. Sorvoliamo su quanto sta accadendo in C, dove quest’anno si registra pure la novità delle squadre B sul modello spagnolo. Solo la Juventus però avrà una squadra B di Under 23 in Lega Pro. Nessun altro club di A ha optato per questa novità volta a valorizzare i vivai.
L’intero caos sintetizzato dal patron della Ternana Stefano Bandecchi. Il fondatore dell’Università Niccolò Cusano alla vigilia della compilazione del calendario era stato chiaro: “La compilazione del calendario a 19 squadre è un’ulteriore aggravante morale di quello che sta succedendo. Per l’Italia tutta, non solo per il calcio, in mano a un gruppo di persone che in questo momento si sta collocando più vicino a una attività illegale che a una legale. Questo sta accadendo nel silenzio di tutti, della Federazione, del Coni e, aggiungo, della Presidenza del Consiglio che, sovraintendendo alla attività del Coni, sarebbe dovuta intervenire su questa situazione completamente fuori da qualsiasi regola. Quello che si sta perpetrando è un furto di legalità, e non solo. Basti pensare al rapporto tra un semplice cittadino e le istituzioni, un rapporto istituzionale e di fiducia che viene completamente a mancare nel momento in cui mi viene chiesto di versare 700mila euro a fondo perduto per il ripescaggio e poi le regole non vengono rispettate e chi dovrebbe far rispettare la legalità sta in silenzio, avallando quello che sta succedendo. Spero comunque di essere smentito dai fatti prima delle 19 di oggi quando è in programma la compilazione dei calendari di B”. Game over, il calendario a 19 squadre è realtà.
Non è finita qui. Nonostante la compilazione del prossimo torneo cadetto, l’estate del calcio di B e C potrebbe essere ancora lunga e calda. Ad esempio, nel proprio ricorso, la Ternana chiede l’annullamento del provvedimento assunto dalla Lega di Serie B di pubblicare il calendario del Campionato di Serie B 2018/2019 con l’organico a 19 squadre e di ogni ulteriore atto presupposto, annesso, connesso, collegato e conseguente ai predetti provvedimenti e decisioni. La Ternana ha ufficialmente chiesto al Collegio di garanzia: “Di sospendere in via cautelare, l’efficacia esecutiva dei provvedimenti e delle decisioni impugnate e di tutti gli atti connessi e consequenziali e, per l’effetto, di ordinare alla Lega di B di presentare, entro un brevissimo termine, le certificazioni previste per la Lega e un torneo a 22 squadre”. Aspettiamoci dunque altri colpi di scena, ma prendiamo i fazzoletti e piangiamo: il calcio italiano purtroppo dopo aver toccato il fondo continua a scavare. Proprio vero, il pesce puzza dalla testa.
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