di FABIO CAMILLACCI/ Il Napoli sogna in grande per undici minuti, poi il brusco risveglio. Possiamo riassumere così la serata di Champions League vissuta dai partenopei al Santiago Bernabeu, il tempio del calcio, il tempio del Real Madrid campione d’Europa in carica. Il Napoli infatti passa in vantaggio all’8′ con un eurogol di Insigne in versione “Lorenzo il Magnifico”, poi, al 19′ subisce il pareggio di Benzema e nella ripresa incassa altre due reti firmate Kroos (nella foto Gazzetta dello Sport: la sua esultanza) e Casemiro, cioè due centrocampisti, anche se soprattutto il tedesco è un centrocampista col vizio del gol. Però è singolare che, Benzema a parte, le stelle dell’attacco madridista siano rimaste a guardare. Cristiano Ronaldo su tutti. Segno che gli azzurri, complessivamente, hanno tenuto botta evitando la goleada (da queste parti sono frequenti) e lasciando comunque in bilico il risultato fino al termine del match. E se Mertens non si fosse divorato l’occasione del potenziale 2-3, avrebbe reso ancor più interessante la sfida di ritorno al San Paolo, quando si deciderà la qualificazione ai quarti di finale. In sintesi: dopo questo 3-1 il Real rimane favorito per il passaggio del turno, ma, il Napoli ha dimostrato di avere i mezzi per centrare una clamorosa impresa con tanto di straordinaria “remuntada” in perfetto stile madridista, davanti agli 80 mila napoletani che trasformeranno in una bolgia l’impianto di Fuorigrotta. Non è finita, il Napoli può ancora farcela. Ecco perchè sono a dir poco inopportune le sorprendenti le dichiarazioni fatte da Aurelio De Laurentiis nel dopopartita.
ADL fiume in piena fuori luogo. Ai microfoni di Premium Sport, il patron partenopeo attacca praticamente tutti, comincia dai giocatori: “Credo che questa sera ai ragazzi sia mancata la cazzimma napoletana, l’unico che ha dimostrato di averla è stato il napoletano Insigne. Gli altri erano come bloccati di fronte a questo mostro sacro che è il Real Madrid, che non ha giocato in maniera straordinaria, anche se la nostra inadeguatezza serale poteva portare a un 5-0. Ci è andata di lusso, nella bolgia del San Paolo segnando il primo gol potrebbero andare in confusione. Nulla è perso”. Dichiarazioni anche contraddittorie considerando questo concetto finale.
L’affondo di De Laurentiis al tecnico Sarri. Sull’allenatore, invece, dal produttore cinematografico (non a caso la sceneggiata fa parte del personaggio), è arrivata la seguente stoccata: “Poi si possono fare discorsi su chi poteva giocare ma sono decisioni dell’allenatore, altrimenti potrebbe andare anche lui in confusione. A Napoli sarà tutta un’altra storia. Non entro nel merito delle scelte, che spettano a una persona sola, e non mi permetto di dare consigli, posso avere le mie idee ma le tengo per me. Nessuno dice che Milik doveva giocare per Mertens, ma si devono cercare delle alternative, non alla vigilia degli ottavi di Champions ma prima”. De Laurentiis poi ha criticato la gestione della rosa da parte del tecnico: “Qui si vuole evitare troppo la sperimentazione che è utile per capire le forze che si hanno a disposizione. C’è una compagine di 26 giocatori e non la linea corta che avevamo con Mazzarri. A me non interessa vincere sempre in campionato, le sconfitte sono a volte salutisticamente foriere e ho la possibilità di riprendermi nelle partite successive. Mi permettono di capire gli acquisti che ho fatto, invece arriveremo a fine campionato senza capire perché alcuni non giocano mai”.
De Laurentiis è inarrestabile. Pur senza nominarlo, il presidente del Napoli fa verbalmente a pezzi Maurizio Sarri, anche sulla tattica: “Si cerca disperatamente di difendere le proprie posizioni, invece si devono difendere le posizioni della società e dei tifosi. Che non sono stupidi. Devono capire se possono contare o meno su certi giocatori. Non so per quale motivo ho investito quelle cifre su certi giocatori che avrei potuto investire su altri. In certe partite occorrerebbe una tattica di gioco diversa, non sempre bisogna mettere la linea alta di difesa. Queste sconfitte sono salutari perché ci fanno crescere. Non c’è solo la differente qualità di giocatori, ne abbiamo molti di giocatori che ci invidiano tutti quanti e che ci stanno sollecitando con offerte. Se è un passo indietro? Quando si è giovani bisogna mettere da parte la presunzione e avere più umiltà, ma stasera vedevo proprio che non c’erano. Non mi fate giudicare uno per uno i calciatori, giudico la squadra, la cazzimma d’oro va a Insigne, il napoletano premiato con la sua napoletanità”. Sogno o son desto?
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