di FABIO CAMILLACCI/ Il calcio lo sappiamo, è crudele; e soprattutto, nel calcio, la riconoscenza è merce rara. L’ennesimo esempio arriva da Leicester: la favola è giunta al capolinea, esonerato l’eroe di uno scudetto ai confini del miracolo. Sicuramente, un miracolo sportivo. Claudio Ranieri non è più l’allenatore delle “Foxes” britanniche; i suoi gladiatori lo hanno abbandonato e la dirigenza ne ha approfittato per silurarlo dopo l’onorevole sconfitta per 2-1 in casa del Siviglia nell’andata degli ottavi di Champions League. “Er Fettina” di Testaccio, il tecnico protagonista della fantastica cavalcata della scorsa stagione in cui ha condotto una squadra di provincia alla vittoria della Premier League per la prima volta nella sua storia, cacciato come uno qualunque. Da “Re Claudio” a “Ciao Claudio” in poco tempo (nella foto in home page: Ranieri in versione “King Claudio”. Nella foto a sinistra: Ranieri dopo aver ricevuto il premio Fifa come miglior allenatore del mondo nel 2016.).
Scorrettezza Leicester. Per carità, ogni presidente o proprietà, insomma chi mette i soldi, ha il pieno diritto di esonerare l’allenatore se lo ritiene opportuno; soprattutto se le cose non vanno bene come quest’anno, visto che il Leicester arranca nelle sabbie mobili della zona retrocessione del massimo campionato di calcio inglese. Però, non tanto tempo fa, cioè 15 giorni fa, il club aveva deciso di blindare la posizione di Ranieri al punto da pubblicare un comunicato nel quale garantiva “appoggio incondizionato” al tecnico romano. Una sorta di “bacio della morte” alla luce dell’esonero di oggi. Ma come detto, nel calcio la riconoscenza è merce rara. Ovviamente escono di scena anche i collaboratori di Ranieri, cioè: Paolo Benetti e Andrea Azzalin, entrambi licenziati in tronco.
Il comunicato ufficiale del Leicester sull’esonero di Claudio Ranieri. L’annuncio ufficiale, dopo le voci circolate in precedenza in Inghilterra, arriva poco prima delle 21 di giovedi 23 febbraio: “Questa sera il Leicester City Football Club ha sciolto il rapporto con il suo allenatore della prima squadra Claudio Ranieri. Claudio è stato chiamato ad essere il manager del Leicester nel luglio 2015 e ha portato le Foxes a raggiungere il più grande trionfo nei 133 anni di storia del club quando la scorsa stagione siamo stati incoronati, per la prima volta, campioni d’Inghilterra. Il profilo di Claudio Ranieri è senza dubbio quello del tecnico di maggior successo di tutti i tempi del Leicester. Tuttavia, i risultati raccolti quest’anno nella stagione in corso hanno posto il club campione di Premier in una situazione di pericolo, e per questo motivo il Consiglio a malincuore ha ritenuto che un cambio della guida tecnica, che sicuramente è doloroso, sia necessario per il più alto interesse del club”.
Europa League, suicidio viola al Franchi: Fiorentina eliminata. Torniamo a quanto scritto all’inizio: il calcio è crudele. L’ennesima dimostrazione arriva dal ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. La squadra di Paulo Sousa si butta via nel modo più incredibile perdendo partita e qualificazione quando tutto sembrava scorrere nel migliore dei modi. Gettato alle ortiche un vantaggio di tre gol dopo l’1-0 di Monchengladbach e il 2-0 maturato al 28′ del match di ritorno col Borussia davanti al pubblico amico. Una tripletta di Stindl, ma soprattutto un blackout inspiegabile dei gigliati capovolgono la partita in sedici minuti effettivi di gioco tra la fine del primo tempo e l’inizio del second: finisce 4-2 per i tedeschi che volano agli ottavi. Non a caso dopo l’1-0 ottenuto in Germania dalla Fiorentina, scrivemmo che alla luce di quanto visto in campo era si un ottimo risultato ma che al ritorno ci sarebbe stato da soffrire. Certo, non immaginavamo un crollo simile della Viola. Al termine, fuori dal Franchi dura contestazione verbale dei tifosi contro i Della Valle proprietari del club di Firenze.
Roma sazia dall’andata, passa perdendo di misura. È vero, a conti fatti Roma-Villareal non contava quasi nulla, alla luce del 4-0 giallorosso ottenuto in Spagna. Ma la partita disputata dalla compagine di Spalletti è stata talmente brutta da dover essere subito archiviata e cancellata. Alla fine il Villarreal vince con un gol di Borré su clamoroso errore di Vermaelen, ma la vittoria degli spagnoli poteva essere sicuramente più ampia se non ci avesse pensato il portiere di Coppa, il brasiliano Alisson a salvare il risultato in almeno tre circostanze decisive. Spalletti a fine gara si è preso tutte le responsabilità per aver esagerato col turn over (lasciati a riposo 8 titolari su 11) e assemblato male la squadra. Comunque, dopo il poker dell’andata la qualificazione agli ottavi era praticamente già in tasca. Unica vera nota stonata: l’espulsione di Rudiger entrato nel ripresa. Il difensore tedesco salterà l’andata degli ottavi di finale contro il Lione.
Sorteggio sfortunato per i giallorossi. Nei sedicesimi il Lione ha eliminato gli olandesi dell’AZ vincendo 4-1 all’andata e addirittura 7-1 al ritorno. In questo momento il club francese è quarto in Ligue 1 con 43 punti, 16 in meno della capolista Monaco. Tanti i talenti da temere, a partire da Fekir giovedi autore di una tripletta. Attenzione all’ex Yanga Mbiwa: eroe dei tifosi giallorossi perchè nella stagione 2014-2015 decise un derby di campionato contro la Lazio. Ma la vera e propria stella è l’attaccante Lacazette che in campionato ha già segnato 21 gol, 4 meno di Cavani del PSG. Il match di andata è in programma il 9 marzo a Lione, quello di ritorno il 16 dello stesso mese all’Olimpico.
Le due squadre tornano a incontrarsi dopo 10 anni. Nel 2007 si affrontarono negli ottavi di Champions League, all’andata all’Olimpico finì 0-0, ma i giallorossi vinsero in trasferta per 2-0, con reti di Capitan Totti e Amantino Mancini: la Roma passò quindi ai quarti dove poi fu eliminata dal Manchester United. Il Lione ha collezionato quattro sconfitte e un pareggio le ultime cinque volte che ha incrociato una squadra italiana in Europa: ultima in ordine di tempo la Juventus nel girone di questa Champions (sconfitta in casa, pareggio a Torino). Bilancio positivo per la Roma contro i club francesi in competizioni europee: cinque vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta (datata 1992 contro il Monaco, Coppa delle Coppe).
Questi tutti gli accoppiamenti di Europa League:
Celta Vigo (Spa)-Krasnodar (Rus)
Apoel Nicosia (Cip)-Anderlecht (Bel)
Schalke 04 (Ger)-Borussia Moenchengladbach (Ger)
Olympique Lione (Fra)-Roma (Ita)
Rostov (Rus)-Manchester United (Ing)
Olympiacos (Gre)-Besiktas (Tur)
Gand (Bel)-Genk (Bel)
Copenaghen (Dan)-Ajax (Ola).
La partita per lo stadio. Venerdi 24 febbraio: una data che sarà decisiva per lo “Stadio della Roma”. Decisivo vertice in Comune tra le parti. Nella speranza che il patetico balletto, la ridicola margherita sfogliata da Grillo, Raggi e compagnia cantante, “stadio si”, “stadio no”, termini una volta per tutte. Voci di corridoio delle ultime ore parlano di un possibile accordo con proroga di un mese per la “Conferenza dei servizi”. Un compromesso per prendere tempo e dire “stadio si” ma rivisitando la delibera approvata dalla giunta Marino. Italia Belpaese? Purtroppo sempre più “Repubblica delle banane” e Roma ormai bella solo nelle sue meravigliose e uniche vestigia storiche.
Commenta per primo