di Fabio Camillacci
Con l’ultimo treno disponibile e soffrendo fino all’ultimo istante, il Bologna ritrova la serie A e si aggiunge a Carpi e Frosinone. Forte del pronostico a favore e potendo contare su due risultati su tre, i rossoblù pur non vincendo col Pescara nel doppio confronto play off di B, hanno la meglio sugli abruzzesi grazie al miglior piazzamento in campionato. La festa arriva solo al 94′ dopo aver resistito sull’1-1 per mezz’ora in 10, un’apnea per gli americani Tacopina e Saputo, atterrato in mattinata nel capoluogo emiliano con un jet da Montreal per sedersi in tribuna a fianco dell’ex presidente Ferrari Luca di Montezemolo. La società infatti aveva fatto di tutto per creare in anticipo l’atmosfera del grande evento: squadra e città. Qualcosa di più di una semplice cornice ad una finale dei playoff del torneo cadetto. La voglia era quella di spingere fisicamente la squadra di Delio Rossi in A, oltre qualsiasi carenza tecnica, tattica, emotiva. E, a conti fatti, l’obiettivo è stato raggiunto.
La città spinge la squadra rossoblu. Bologna ha risposto sfoderando il meglio di sè, con 31mila persone al Dall’Ara, capitanate dai rappresentanti sportivi, politici e musicali, da Fini a Casini al ministro Galletti, da Morandi a Carboni a Cremonini, da Tomba all’arbitro Rizzoli ai bimbi del coro dell’Antoniano per intonare l’inno di Mameli in avvio. All’ouverture e a tutta questa pressione doveva però rispondere l’orchestra di Rossi, pur sempre la stessa compagine afona di gol, che non era andata oltre il quarto posto. E allora ci sono voluti 37 minuti di predominio abruzzese prima che lo stadio potesse risuonare del boato, quando Sansone sfruttando una corta respinta della difesa ha scaricato in rete di sinistro la sua settima fatica stagionale.
Finale di partita thriller, poi la festa rossoblu. Il Pescara di Oddo non ci stava a regalare la passerella al maestro Rossi, e il secondo tempo è diventato al cardiopalma. All’11’ la squadra di casa è passata in un minuto dal possibile 2-0, ancora con Sansone, al pareggio subito dall’ex Pasquato in contropiede. Ad alimentare gli incubi dei 31mila, il secondo giallo di Mbaye che ha trasformato l’ultima mezz’ora in un assedio degli ospiti, i quali più volte hanno sfiorato il 2-1; clamorosa la traversa colpita da Melchiorri nel recupero. Finisce con l’invasione di campo a complicare la cerimonia di premiazione e i tifosi a baciare il legno della porta di Da Costa. Mentre, il presidente Tacopina è stretto da un abbraccio in mezzo al terreno di gioco. Bentornato in A Bologna, “lo squadrone che tremare il mondo fa”, questo si diceva dei felsinei nei lontani anni ’30, protagonisti in Italia e a livello internazionale.
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