Campioni di indecenza che imperversano sul video brandendo… il MES

di ENNIO SIMEONE – Matteo Salvini e Giorgia Meloni, insieme con i loro accoliti, stanno perdendo la bussola, oppure il senso della decenza, nella loro furibonda campagna elettorale permanente. Non c’è altra spiegazione per la campagna denigratoria avviata e pompata di giorno in giorno nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, orchestrata in forma aggressivamente diffamatoria su un argomento che è di difficile comprensione per la grande massa dei cittadini qual è il MES  (Meccanismo europeo di stabilità).

Infatti costoro sono arrivati ad accuse roboanti, che, protetti dall’immunità parlamentare e dall’ignoranza altrui, lanciano con spregiudicatezza e sprezzo della decenza contro Giuseppe Conte, come “alto tradimento” (Matteo Salvini), “infedeltà in affari di Stato, eversione” (il deputato leghista Claudio Borghi, che invita… “l’avvocato Conte a trovarsi un avvocato”), “decisioni sulla pelle degli italiani” (Giorgia Meloni), aggrappandosi a una disinvolta deformazione delle parole pronunciate dal ministro dell’Economia, Gualtieri, in Commissione Bilancio della Camera.

Poi nell’aula di Montecitorio, i  leghisti – quando è stato ricordato dal deputato Pd De Luca che la posizione italiana sul MES è stata decisa quando era in carica il governo “giallo-verde”  – sono insorti al grido di “venduti, venduti” all’indirizzo dei parlamentari dell’attuale maggioranza.

Insomma una indecenza che, purtroppo, viene amplificata reiteratamente dai canali televisivi che fanno da passivi ripetitori dei pappagalleschi slogan recitati a turno da parlamentari di  Forza Italia, o dei video-selfie di Salvini e della Meloni. Alla faccia della”par condicio” e della professione giornalistica.

PS. CONTE PRONTO A QUERELARE SALVINI. Le agenzie hanno battuto in serata la seguente notizia: «Confermando che lunedì riferirà in aula alla Camera sulla vicenda del fondo salva-Stati, Conte, a conclusione della sua visita in Ghana, assicura: “Spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne, mistificazioni”. E a Salvini che minaccia azioni legali, replica:”Vada in Procura a fare l’esposto e lo querelerò per calunnia“.

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