A Roma 197 persone risultano indagate nell’ambito di una inchiesta sulla cancellazione illegale di multe per infrazioni stradali avvenute negli anni 2012-2014. Tra loro figurano anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, e l’ex responsabile del dipartimento risorse economiche del Comune di Roma assieme ad altri tre dipendenti.
L’indagine è partita dalla denuncia di una dipendente comunale che ha notato anomalie che avvenivano nel dipartimento risorse economiche del Comune che ha tra le competenze anche quelle relative alle sanzioni amministrative e si occupa delle istruttorie sulle violazioni del codice della strada. Le indagini, in base a quanto si apprende, non hanno portato alla luce fenomeni corruttivi. Gli inquirenti hanno accerto che l’ex responsabile dell’ufficio comunale contrassegnava le istruttorie che dovevano essere archiviate e non segnalate all’Agenzia delle Entrate.
In totale, dal 2008 al 2014, sono state circa 14 mila le posizioni “debitorie” illegalmente cancellate per un totale di circa 16 milioni di euro. Per ragioni legate alla prescrizione circa 15 milioni di euro di multe non pagate non rientrano in questo procedimento penale, ma gli accertamenti proseguiranno davanti alla Corte dei Conti, dove vige un regime diverso in tema di prescrizione.
“Si tratta di un clamoroso equivoco che verrà prontamente chiarito nelle sedi competenti”, tengono a precisare i legali del presidente della Lazio. In una nota diffusa dal club biancoceleste, gli avvocati precisano ancora che “le cifre contestate si riferiscono a multe di circa 15 mila euro divenute di 26 mila euro per effetto delle sanzioni previste dalle cartelle, che riguardano macchine intestate a società di cui Lotito è socio”.
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