Candidature Cinquestelle. Entro le 12 dovevano arrivare sul blog di Grillo e Casaleggio i nomi di coloro che vogliono presentarsi alle “parlamentarie” (l’equivalente delle primarie on line) per una candidatura alle elezioni del 4 marzo. Ma il blog si è intasato per l’enorme numero di contatti e allora è stata fissata una proroga di alcune ore: fino alle ore 17 di oggi.
Migliaia di persone dunque sono desiderose di affrontare la prova delle “parlamentarie”, le primarie on line dalle quali usciranno le liste dei Cinquestelle per Senato e Camera. In due settimane, giorno più giorno meno, il “casting” dovrebbe essere concluso: il 19 gennaio lo squadrone elettorale dei pentastellati si riunirà a Pescara per la convention che darà il via alla campagna elettorale.
C’è attesa ma anche un po’ di inquietudine nelle file del M5s per le nuove regole. Non tanto per la multa da 100mila euro per gli eventuali futuri dissidenti, quanto per le candidature aperte anche agli indagati (ma per casi meritevoli di considerazione, verificati preventivamente) e l’apertura ai non iscritti. A Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio resta comunque il compito di filtrare gli aspiranti candidati, eliminando coloro che non rispettano le regole. Grillo ha assicurato che il processo di scrematura sarà “limpido, trasparente e regolare”.
Le nuove regole hanno fatto storcere il naso ad alcuni, che temono un inquinamento di quelle che hanno segnato la nascita e la crescita del movimento. Ma pare che, per ora, i segnali di malumore si siano calmati. Anche colui che viene indicato come il difensore più rigoroso dell’ortodossia pentastellata, Roberto Fico (presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai) nega con forza di remare contro la svolta decisa da Grillo: “Basta con le bugie dei giornalisti”, ha detto. A suo giudizio “con il nuovo codice etico si rafforzano le tutele contro i conflitti di interesse e contro condotte fraudolente che possono prescindere dalle indagini penali. E per gli eletti si prevede la rinuncia ai privilegi e si contempla la massima trasparenza su ogni azione. Principi molto diversi da quelli degli altri partiti”. Allo stesso modo la senatrice Paola Taverna, altra “dura e pura” della prima ora, esclude che i cinque stelle siano sul punto di normalizzarsi: “Con le nuove regole, il M5S non si trasforma in un partito. Anzi, restiamo una cosa del tutto diversa”.
Le critiche vengono invece dalla corte dei renziani inossidabili del Pd (in prima linea il senatore Andrea Marcucci) che mettono nel mirino il ruolo del blog di Davide Casaleggio ravvisandovi “un gigantesco conflitto di interesse” essendo “un’azienda che si alimenta con i soldi pubblici del M5S” diretta da “vertici aziendali non eletti, che ne determinano la linea politica”. Argomentazione acrobatica che lascia il tempo che trova. E non solo tra i Cinquestelle.
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