di FABIO CAMILLACCI/ Wanda Nara sta rovinando la carriera del suo compagno e assistito Mauro Icardi, oltre a mandare in tilt l’Inter già in crisi di gioco. Lo abbiamo scritto recentemente: la bella Wanda è la rovina di Maurito. Sta di fatto che l’attaccante argentino non è più il capitano dei nerazzurri. L’autentico colpo di scena è arrivato al termine dell’allenamento di rifinitura ad Appiano, prima della partenza della squadra per Vienna dove domani sfiderà il Rapid per l’andata dei sedicesimi di Europa League. La decisione, presa dall’amministratore delegato Beppe Marotta e dal direttore sportivo Piero Ausilio di concerto col tecnico Spalletti, è stata successivamente comunicata agli altri calciatori. La fascia passa al portiere Samir Handanovic.
I reiterati show di Wanda alla base della scelta societaria. Gli ultimi due mesi sono trascorsi all’insegna di una polemica continua tra il club nerazzurro e la moglie-agente di Icardi in merito al rinnovo del contratto. Le esternazioni della procace bionda argentina hanno più volte infastidito i dirigenti e l’allenatore. Nelle ultime settimane poi è stata una vera e propria escalation da parte di Wanda. I riferimenti alla possibile cessione di Perisic per problemi personali e le parole relative a un Icardi poco e mal servito dai compagni hanno ulteriormente alzato i toni dello scontro. Un fatto che, evidentemente, ha aumentato ancor di più la distanza tra Icardi e il resto dello spogliatoio, sempre più insofferente alle inopportune uscite della signora e di conseguenza sempre meno in sintonia con Maurito. Di qui la decisione, quasi obbligata, di club e tecnico. Una mossa che tra l’altro, apre scenari sempre più concreti di una separazione a fine stagione tra Icardi e l’Inter. A questo punto il rinnovo di contratto diventa quasi una chimera.
Icardi la prende male e decide di non partire per Vienna. Spalletti all’Allianz Stadion di Vienna, nella tradizionale conferenza stampa della vigilia racconta le ultime caotiche ore e spiega: “La decisione di togliere la fascia da capitano a Icardi è stata difficile e dolorosa, sappiamo qual è il suo valore; è una decisione molto sofferta, assolutamente condivisa da tutte le componenti del club e presa esclusivamente per il bene dell’Inter. Mauro era convocato per Vienna ma non ha voluto esserci. Dopo pranzo ci ha comunicato che non si sentiva di venire qui con noi. Ovviamente ci è rimasto male ma ci sono delle cose intorno che disturbano lui e la squadra. Noi ora dobbiamo pensare esclusivamente alla partita. Tutti i pensieri e le attenzioni devono essere per il Rapid”.
L’ulteriore precisazione di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo aggiunge: “Questa è la mia risposta a quello detto dopo Parma: sabato sono stato male interpretato, io non mi occupo di contratti, però era evidente che ci sono cose che contornano Icardi che vanno messe a posto, anche la reazione di oggi sul non rispondere alla convocazione lo dimostra. Queste cose mettono in imbarazzo la squadra di cui lui era capitano, e la stessa società. Nei prossimi giorni si potrà chiarire, mentre per me finisce qui il discorso su Mauro”. Una storia che per certi versi fa tornare alla memoria la frattura tra Spalletti e Francesco Totti: era sempre febbraio, ma del 2016, quando il capitano della Roma fu allontanato dal ritiro prima di un Roma-Palermo. E come recita il titolo di un film con Bud Spencer protagonista, ora Spalletti magari starà dicendo: “Chissà perchè…capitano tutte a me”.
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