Un milione di evacuati, almeno 5 morti accertati, onde alte oltre quattro metri: il Cile vive di ore di paura e disperazione, dopo il forte terremoto di magnitudo 8.3 che ha colpito la zona centrale del Paese, alle 19:54 ora locale (00:54 in Italia). Il ministero dell’Interno ha annunciato che al momento si contano 5 morti, un milione di evacuati e 245mila famiglie rimaste senza corrente elettrica.
La provincia di Choapa, la più vicina all’epicentro, è stata dichiarata “zona di catastrofe”.
Onde alte 4 metri e mezzo minacciano le coste del Paese: l’allerta tsunami è stata estesa anche alla California, al Peru’ e alle Hawaii. La forte scossa, il cui epicentro e’ stato registrato 228 chilometri a nord di Santiago, e’ stata avvertita fino a Buenos Aires, in Argentina. Il governo cileno ha ordinato l’evacuazione preventiva delle zone costiere, cosi’ come hanno fatto gli altri Paesi a rischio. La presidente, Michelle Bachelet, ha annunciato che visitera’ le zone colpite dal sisma per rendersi conto di persona della situazione.
“Ancora una volta dobbiamo affrontare un duro colpo della natura”, ha affermato la presidente, avvertendo che potrebbero verificarsi altre forti scosse di assestamento. La tv ha mostrato le immagini di persone terrorizzate in strada, edifici distrutti e strade allagate in alcune citta’ lungo la costa, in particolare a Coquimbo, la piu’ colpita dalle onde anomale. “Il tremore e’ cominciato lentamente, poi sempre piu’ forte”, ha raccontato terrorizzato un testimone, “eravamo al 12esimo piano, non smetteva piu'”.
Nel febbraio del 2010, un terribile terremoto di magnitudo 8.8 colpi’ la zona centrale del Cile, provocando la morte di oltre 500 persone. La città di Constitucion, che nel 2010 venne rasa al suolo, oggi è stata completamente evacuata compresi gli ospedali e le prigioni.
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