Due nuovi studi pubblicati su Nature Astronomy affermano che sulla Luna potrebbe esserci molta più acqua di quanto si pensasse, compreso il ghiaccio immagazzinato in “trappole fredde” permanentemente in ombra nelle regioni polari lunari. Già 10 anni fa questa scoperta era stata fatta: erano state trovate indicazioni di acqua attraverso la scansione della superficie, ma senza poter distinguere tra acqua e idrossile, una molecola composta da un atomo di idrogeno e un atomo di ossigeno. Ora un nuovo studio fornisce un’ulteriore prova chimica che la Luna contiene acqua molecolare, anche nelle zone illuminate dal Sole.
Utilizzando i dati dell’Osservatorio Stratosferico per l’Astronomia Infrarossa (SOFIA) Airborne Telescope, i ricercatori hanno scansionato la superficie lunare ad una lunghezza d’onda più precisa di quella utilizzata in precedenza (6 micron invece di 3). Questo ha permesso loro di distinguere “senza ambiguità” l’impronta spettrale dell’acqua molecolare, ha detto il coautore Casey Honniball, dell’Hawaii Institute of Geophysics and Planetology. I ricercatori ritengono che l’acqua potrebbe essere intrappolata in perle di vetro, o un’altra sostanza che comunque la protegge dall’ostile ambiente lunare aggiungendo che ulteriori osservazioni aiuterebbero a capire meglio da dove l’acqua potrebbe provenire e come è conservata. “Se troviamo che l’acqua è abbastanza abbondante in certi luoghi potremmo essere in grado di usarla come risorsa per l’esplorazione umana”, ha detto Honniball. “Potrebbe essere usata come acqua potabile, per estrarne ossigeno respirabile e anche carburante per razzi”. Un secondo studio esamina le aree delle regioni polari della Luna, dove si ritiene che il ghiaccio d’acqua sia intrappolato in crateri lunari che non vedono mai la luce del Sole.
Commenta per primo