di ROMANO LUSI – Renzi e la maggioranza del Pd per poter far eleggere giudice costituzionale dopo 31 votazioni delle Camere in seduta congiunta il professor Barbera hanno dovuto accettare di votare il professor Modugno, candidato del Movimento Cinquestelle, oltre al candidato centrista Prosperetti, rinunciando a sostenere il candidato del Forza Italia, senatore Sisto. Ma il popolo pentastellato – se si sta alle reazioni registrate sul web – non ha apprezzato. Forse perché non ha capito il valore della mossa compiuta dai parlamentari del M5s, che hanno sbloccato una situazione di stagnazione pericolosa e lo hanno fatto piazzando al primo posto – tra i tre eletti – il loro candidato (Modugno), che ha ottenuto 609 voti contro i 585 di Prosperetti e i 571 di Barbera (che per un solo voto ha raggiunto il quorum di 571 necessario per essere eletto).
Eppure sul web c’è chi grida all’inciucione, addirittura con un fotomontaggio in stile grillino (ma intriso di sospetto razzismo leghista, come dimostra l’inserimento improprio della foto del deputato di colore del Pd, Chaouki), stavolta con i vertici pentastellati nel mirino: Grillo, Di Maio, Di Battista incollati accanto a Renzi, Alfano e Boschi (vedi foto) e sotto la scritta (che sembra stilata a mano berlusconiana) “Pd e M5S pronti a spartirsi i giudici costituzionali alla faccia vostra! Gratta il grillino trovi il piddino”.
E c’è chi picchia duro, proprio sul blog di Grillo o sulla bacheca Facebook dei parlamentari grillini. Danilo Toninelli, l”uomo riforme’ del Movimento regista dell’intesa, è tra i più ‘bastonati’. Ecco una breve antologia degli improperi: Che vergogna, vi siete cacati addosso avete offerto a Renzi una spalla. Proprio ora che è in difficoltà palese, siete il peggio del peggio, scrive Francesco. Oppure “Una delusione dopo l’altra – gli fa eco Filippo – Io che credevo di valere Uno, mi rendo conto giorno dopo giorno, di non contare un cazzo”. “Magari è stato anche stato giusto assumersi delle responsabilità – scrive Domenica – però adesso smettiamola di prenderci per il culo, smettiamola di parlare a vanvera di metodo e di democrazia diretta e soprattutto smettiamola con ‘sta favoletta dei portavoce”.
Sulla bacheca facebook di Di Maio non va meglio. “Che delusione – scrive Lorenzo – siete scesi a compromessi con il Pd. Quanta amarezza, li avete sempre schifati e adesso ci fate gli inciuci pure voi. Fine della favola!“.
Sul blog di Grillo la base appare divisa. C’è chi difende l’accordo e ringrazia i 5 Stelle per aver “salvato la Consulta”, e chi attacca con durezza: “Siete già diventati come tutti gli altri. A casa anche voi, non vi voto più”. “Se dovete fare qualcosa col Pd – scrive Angelo – fatelo piuttosto su Equitalia, pensioni, risparmi”. “Sentire nei tg ‘accordo M5S-Pd’ fa venire i brividi”, scrive amaro Johnny.
In tanti poi lamentano la mancata consultazione della base, perché la decisione di votare la terna non è stata presa con un voto in Rete. “Casaleggio sta alla democrazia diretta – lamenta Carlo – come Renzi sta all’umiltà. Il voto della base è ormai un miraggio, ma mi faccia il piacere…”.
Ma c’è anche chi la pensa diversamente: “L’importante è aver votato tre persone non coinvolte in procedimenti, tutto il resto è polemica da bar”, sostiene Vincenzo di Potenza.Ma anche questo potrebbe essere un post “fasullo”, speculare a quelli di tenore opposto.
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