di FRANCESCO MARIA PROVENZANO*
Dopo complesse trattative tra i partiti il Conte bis ha ottenuto una fiducia piena, ma dietro l’angolo c’è la mina vagante di Matteo Renzi. Il quale che vuole tornare ad essere protagonista e non un semplice comprimario nella politica italiana. Il senatore toscano sta studiando e verificando quale sia la strada da percorrere: restare nel Pd potendo avere il controllo su una parte dei due gruppi parlamentari o abbandonare il Pd per spostarsi al centro con il proposito di riempire uno spazio nel quale confluirebbero alcuni provenienti dal Pd e altri da Forza Italia che non avrebbero nessuna intenzione di essere annessi al sovranismo di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni.
Secondo quando si può solo intuire la strategia ipotizzata da Renzi prevederebbe due tempi: il primo tempo consisterebbe nel formare con i suoi fedelissimi un gruppo parlamentare autonomo sia alla Camera sia al Senato, il secondo tempo nel confluire con alcuni transfughi di Forza Italia in una forza centrista.
Ma, sia ben chiaro, tutto dipende da come il governo affronterà le prossime scadenze più delicate: dalla manovra economica per schivare l’aumento dell’Iva (dal 22 al 25 per cento) alla soluzione che si troverà su scala europea per fronteggiare il fenomeno migratorio.
Incertezze e fratture nella nuova maggioranza di governo potrebbero incoraggiare le velleità e le ambizioni dell’ex segretario del Pd ed ex capo del governo. Che resta comunque una mina vagante. Da sminare prima che faccia nuovi danni.
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