di FABRIZIO FINZI (Ansa) – Un 25 aprile senza celebrazioni di piazza. L’emergenza coronavirus si abbatte anche sulla festa della Liberazione, per la prima volta senza cortei e manifestazioni, i fiori e le corone di alloro deposti in solitaria, o con la mascherina sul volto, in ossequio alle disposizioni del lockdown. A non cambiare, però, è la voglia di ricordare storia e valori che sono patrimonio del Paese e della sua identità, i canti e le fiaccolate trasferite sul web per un pieno di memoria che rende unico questo 75esimo anniversario.
Un omaggio in forma quasi privata in ricordo dei caduti per celebrare il 25 aprile. A sorpresa questa mattina il presidente della Repubblica ha visitato l’altare della Patria. Da solo e con la mascherina Sergio Mattarella ha salito la scalinata ed ha reso onore al milite ignoto. In cima ha trovato due corazzieri, anch’essi con la mascherina, che hanno portato una corona al sacello del milite ignoto. Un trombettiere dei carabinieri ha suonato il silenzio.
Conte: viva Italia liberata e che resiste – “Viva l’Italia. L’Italia liberata. L’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura. Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste. Viva l’Italia. L’Italia che resiste»: lo scrive sui suoi canali social il premier Giuseppe Conte ricordando la Festa della Liberazione e citando alcuni versi del celebre brano di Francesco De Gregori.
Il messaggio di Mattarella: ‘Il 25 aprile è la nostra forza, unità per ripartire’ – La Resistenza, La Liberazione e la fine della “follia” nazifascista fanno parte della storia della Repubblica, ne costituiscono una “riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale” che oggi, ancora una volta, deve fornire al Paese quella potente energia comune – ben rappresentata dal Tricolore – per affrontare insieme la fase di rilancio del Paese in continuità con i valori del 25 aprile.
Il presidente della Repubblica interviene con nettezza sulla festa della Liberazione smussando ogni polemica – peraltro confinate in marginali ambienti di estrema destra – preferendo piuttosto usare quel serbatoio di valori che nacque dalla lotta di liberazione come propulsore ideale di una ripresa dall’emergenza coronavirus. Una ripartenza che dovrà per forza essere simile a quella che l’Italia seppe mettere in campo sin dal primo dopoguerra.
In una giornata di ricordo e celebrazione che il Covid19 ha tolto dalle piazze per confinarla nelle case, Sergio Mattarella si sintonizza sulle vere preoccupazioni degli italiani cercando l’inevitabile raccordo tra i disastri di allora e le difficoltà di questi mesi. Per questo il capo dello Stato elogia i combattenti della “prima linea” che oggi sono medici, infermieri, operai e quanti stanno facendo andare avanti il Paese. Tutte questi cittadini “manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”. E se a quei tempi, scrive Mattarella in un continuo rimando tra passato e presente, “con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili”, oggi “la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite”. Uniti e solidali quindi per passare ben oltre la Fase 2: “serve una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale e a questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore”.
Per questo nessuno si azzardi a subdole opere di rimozione del significato originale del 25 aprile che rimane pilastro intoccabile della Repubblica: “il settantacinquesimo anniversario della Liberazione è – sottolinea il presidente – data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione”. “Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”. L’Italia, ricorda Mattarella, si è dotata “di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”.
Questo è il messaggio lanciato dal Quirinale per una festa della Liberazione che, per la prima volta, è stato vissuto senza cortei e manifestazioni, con fiori e corone di alloro deposti in solitaria, in ossequio alle disposizioni del lockdown. Ma che è stato celebrato anche partecipando dagli schermi a “#Bellaciaoinognicasa”, il flashmob promosso dall’Anpi nel pomeriggio.
A Milano antagonisti in strada: tensioni con la polizia – Momenti di tensione a Milano, dove un gruppo di antagonisti è stato fermato da agenti di polizia mentre improvvisava un corteo in memoria dei partigiani. E’ avvenuto alle 11.50 in zona via Padova: i poliziotti hanno incrociato una quindicina di militanti dei “Carc”. Dai video ripresi dai balconi si vedono agenti bloccare i manifestanti, tra cui ragazze e anziani. Uno di questi, in sella a una bici, è stato atterrato sull’asfalto. Una antagonista è stata ammanettata e trascinata in auto per l’identificazione.
Zingaretti: serve l’energia di allora– “Il Presidente Mattarella ha ancora una volta ragione: ha usato due bellissime parole, ‘coraggiosi e ripartenza’: credo che serva l’energia di allora, che dette agli italiani speranza ed energia. Siamo di fronte alla necessità di ricostruire il paese, serve l’energia di allora, che non significa pensare tutti allo stesso modo, ovviamente”. Così il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a Rai News 24.
Virginia Raggi: Roma sempre fieramente antifascista – “Le vicende di questi giorni non possono farci dimenticare il 25 aprile, Liberazione dal nazifascismo e l’inizio della costruzione democratica e della cultura dei diritti. Oggi come ieri mettiamo al centro l’idea di comunità che resiste. Roma è sempre fieramente antifascista”. Così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Toti: oggi a Genova riapre il primo teatro italiano – “Mai come in questo momento si spera che questo 25 aprile sia una data di ripartenza, anche per l’economia. E’ una data particolare perché particolarmente sentita. Con il concerto il Carlo Felice è il primo teatro in Italia che riapre. Come Genova si è liberata da sola il 25 aprile del 1945 oggi credo possa segnare un altro passo in avanti”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in merito al concerto organizzato questa mattina per la festa della Liberazione nel teatro cittadino.
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