“Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani. Delle loro radici e del loro futuro. Ricordiamo i combattenti per la libertà, i loro sogni di democrazia, uguaglianza e felicità, il portare avanti con coraggio e tenacia la loro speranza di un Paese civile, giusto, solidale”. Così l’Associazione nazionale partigiani d’Italia alla vigilia della Festa della liberazione dell’Italia dal fascismo, preceduta, a Roma, da polemiche alimentate dalla Comunità ebraica nella Capitale cui si è associato il Pd romano per bocca dell’indefinibile presidente-commissario Matteo Orfini. Pretesto per la celebrazione separata voluta da questi ultimi è stato ancora l’invito rivolto dall’Anpi sia alla delegazione palestinese, che ricorda i palestinesi caduti nella liberazione di Roma, sia agli eredi della Brigata Ebraica. Un pretesto che a Milano non è stato sollevato, tant’è che la celebrazione sarà unitaria.
“Festeggiamo la Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione – afferma l’Anpi -. Quello straordinario lavoro di concordia e responsabilità che condusse alla scrittura delle regole e della sostanza democratica della vita collettiva. Principi e valori realizzati solo in parte se guardiamo alla situazione complessiva dell’Italia, dove un diritto elementare, come quello al lavoro, in particolare per i giovani, è disatteso, dove l’attuale modo di far politica per lo più allontana, invece di stimolare e promuovere la partecipazione popolare, dove l’orizzonte antifascista non è ancora pienamente patrimonio dello Stato in ogni sua espressione. Dobbiamo essere uniti e tanti. A trasmetterci la voglia di essere parte attiva dell’irrimandabile processo di attuazione integrale della Costituzione, di contrasto ai troppi neofascismi che impazzano nelle strade e per il web illudendo una parte delle giovani generazioni, di costruzione di una diffusa e forte cultura del dialogo, della solidarietà, della pace”. “Dobbiamo darci appuntamento per tutti i giorni a venire. Il 25 aprile rappresenti un impegno quotidiano a sentirci una comunità in marcia verso una democrazia realizzata fino in fondo. Con l’entusiasmo e le capacità di ognuno. Buona Liberazione”, conclude l’Anpi.
Il premier, Paolo Gentiloni, sarà all’Altare della Patria e al mausoleo delle Fosse Ardeatine per la deposizione di una corona d’alloro del governo.
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