di FABIO CAMILLACCI/ Camp Nou come il Bernabeu: dal 3-0 di Spagna-Italia al 3-0 di Barcellona-Juventus. Nulla è cambiato, anche se i bianconeri reggono di più rispetto agli azzurri di Ventura. Ma in questo momento gli spagnoli hanno un altro passo rispetto a noi. Sia a livello di Nazionale che di Club: gli iberici giocano meglio e corrono il doppio dei nostri. Perchè? Speriamo di avere ben altre risposte dalle nostre rappresentanti nel prosieguo delle Coppe europee. A oggi purtroppo il divario era e resta enorme. Oltretutto, come il Real Madrid nella finalissima Champions di Cardiff, anche il Barça rifila 3 gol di scarto alla Juve: 4-1 per i “Blancos” il 3 giugno scorso, 3-0 per i blaugrana oggi. In Europa la Vecchia Signora resta piccola piccola.
Spettacolo Messi a Barcellona. Il Barca si vendica dei quarti di finale dell’ultima edizione della Coppa Campioni. La Juve affonda e Leo Messi è il re della serata. In primavera allo Stadium era finita 3-0 per la squadra di Allegri all’andata a Torino e 0-0 al ritorno al Camp Nou. Quello però era un altro Barça: con un Neymar in più ma con un allenatore (Luis Enrique) meno bravo dell’attuale tecnico Valverde. In primavera passò il turno la Juventus, stavolta tutta un’altra storia, anche se si tratta soltanto del primo turno della fase a gironi. Vietato drammatizzare quindi, ma, Allegri dovrà essere bravo a capitalizzare il campanello d’allarme scattato in terra iberica. Prendere tre schiaffoni in Europa non è mai una cosa bella e deve far riflettere. Sul campo, Messi fa la differenza: doppietta per la “Pulce” argentina che ispira anche il 2-0 firmato Rakitic. E così, dopo una partita, nel gruppo la Juve è ultima a zero insieme all’Olympiakos sconfitto 3-2 in casa dallo Sporting Lisbona. Mercoledi 27 settembre allo Stadium arrivano proprio i greci del Pireo. Sarà l’occasione per un pronto riscatto.
Roma tosta ma salvata da Alisson. Il ritorno della Roma in Champions League è in chiaroscuro, con la squadra di Di Francesco che all’Olimpico inchioda sullo 0-0 l’Atletico Madrid ma porta a casa il pari solo grazie ad uno strepitoso Alisson: autore di almeno 5 parate decisive (nella foto a sinistra: una delle 5 super parate). Roma bella solo nel primo tempo. Giallorossi capaci anche di tenere testa agli spagnoli. Nella ripresa, il vistoso calo atletico romanista: il secondo tempo è stato un autentico assedio madrileno, con la Roma rannicchiata su se stessa e l’Atletico a menare le danze a caccia del gol-vittoria. I giallorossi, però, reclamano per un rigore netto non concesso (netto fallo di mano) e per un altro assai dubbio, entrambi su spunti di Perotti, il migliore in campo dopo Alisson. Straordinaria serata per il portiere del Brasile.
Giallorossi rimandati. La Roma di Di Francesco rimane un cantiere aperto: una squadra fragile in difesa o che comunque pecca nella fase difensiva e sterile in attacco. In attesa di vedere il neoacquisto Schick (alle prese con noie muscolari), i giallorossi segnano col contagocce: in 3 gare ufficiali (Atalanta, Inter e Atletico) hanno realizzato appena 2 reti, di cui soltanto 1 è firmata da un attaccante (Dzeko contro l’Inter). Del secondo tempo di stasera, una cosa preoccupa più di tutte: la Roma è stata presa a pallonate da una squadra come l’Atletico di Simeone che non attua certo un gioco spumeggiante, anzi. Nell’altra sfida del girone, il Chelsea di Conte spazza via gli azeri del Quarabag: 6-0 per i “Blues” a Stamford Bridge. Il punto difeso alla grande da Alisson è prezioso per la classifica: Chelsea 3, Roma e Atletico 1, Quarabag 0. Mercoledi 27 settembre alle ore 18 il secondo impegno: Quarabag-Roma, trasferta difficile soprattutto dal punto di vista logistico.
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