Luigi Di Maio ha completato la lista delle persone che proporrebbe a Mattarella come ministri nel caso in cui il presidente della Repubblica conferisse a lui l’incarico di formare il nuovo governo dopo le elezioni di domenica prossima.
Ecco l’elenco dei 17 eventuali ministri, dei quali solo pochi sono iscritti al Movimento
Affari regionali, rapporti con Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro.
Giustizia: Alfonso Bonafede
Pubblica amministrazione: Giuseppe Conte
Sviluppo Economico: Lorenzo Fioramonti
Politiche Agricole: Alessandra Pesce
Lavoro: Pasquale Tridico
Ambiente: Sergio Costa
Sport: Domenico Fioravanti
Economia: Andrea Roventini
Sanità: Armando Bartolazzi
Esteri: Emanuela Del Re
Interni: Paola Giannetakis
Difesa: Elisabetta Trenta
Infrastrutture: Mauro Coltorti
Istruzione: Salvatore Giuliano
Qualità della Vita: Filomena Maggino
Beni culturali: Alberto Bonisoli
Oltre quelli già annunciati e presentati nei giorni scorsi e oltre i due parlamentari del M5s già nella scorsa legislatura (Fraccaro e Bonfede), ecco alcuni cenni sugli altri nomi annunciati oggi:
Elisabetta Trenta, indicata per la Difesa, candidata al Senato nel collegio plurinominale di Lazio 2, è laureata in scienze politiche ed ha due master: uno in cooperazione internazionale e l’altro in intelligence e sicurezza. È una manager di programmi e progetti di sviluppo, esperta di difesa, sicurezza e cooperazione internazionale, docente universitaria. Attualmente è anche vicedirettore del Master in Intelligence e Sicurezza dell’università privata Link Campus di Roma. È ricercatrice di sicurezza e difesa al Centro Militare di Studi Strategici. Per nove mesi, su incarico del ministero degli Affari Esteri, è stata Political Advisor dei Comandanti della Italian Joint Task Force in Iraq. Ha rivestito anche il ruolo di esperta in governance nell’Unità di assistenza alla Ricostruzione nel governatorato iracheno di Thi Qar. Dal 1998 è stata responsabile di molti progetti di sviluppo e assistenza alla governance sia in Italia che all’estero, dove ha coordinato interventi come quello per l’assistenza ai City Council a Thi Qar, in Iraq, o quello per il rafforzamento delle competenze del ministero dell’Interno in Libano.
Paola Giannetakis, indicata per il ministero dell’Interno, è candidata al collegio uninominale della Camera dei Deputati Umbria 1 – Perugia. Laureata in psicologia e in criminologia, si è specializzata in scienze comportamentali applicate alle investigazioni, alla security e all’intelligence. È docente l’Università privata Link Campus di Roma, presso la quale dirige due master: uno in Scientific Intelligence e uno in Scienze criminologiche e Investigazioni Forensi. Collabora con numerose riviste scientifiche. Ha svolto anche incarichi di consulente tecnico in vari casi giudiziari. Collabora con le forze di polizia nell’ambito dei settori di competenza, nonché in ambito di security management.
Emanuela Del Re, indicata agli Esteri, è candidata all’uninominale della Camera nel collegio di Primavalle. Professoressa universitaria all’università telematica Unicusano, ha ricoperto anche la cattedra ‘Jean Monnet‘ presso La Sapienza e Phd researcher presso l’Istituto Universitario Europeo. Direttrice di ricerche del Cemiss per anni, ha collaborato con i contingenti italiani nei Balcani e in Afghanistan. E’ riferimento per istituzioni italiane ed estere per questioni di sicurezza. Scrive su importanti riviste internazionali ed è firma consueta e membro del consiglio redazionale di Limes. È stata osservatrice internazionale per l’Onu, l’Unione Europea, l’Osce.
Mauro Coltorti, indicato per le Infrastrutture, è candidato all’uninominale nel collegio di Ancona. Laureato in Geologia all’università di Ferrara nel 1978, è stato ricercatore presso l’Università di Camerino e professore associato di Geomorfologia all’università di Siena. È professore ordinario dal 2000. Nell’ambito delle docenze all’estero, è stato professore di Fotogeologia presso il Dipartimento di Geologia di Luanda, Angola, e professore di Geomorfologia e Analisi del territorio nell’Università di Addis Abeba, Etiopia, nell’ambito dei programmi di cooperazione ai paesi in via di Sviluppo del ministero degli Esteri. Si occupa di criticità legate ai pericoli naturali (frane, alluvioni, erosione costiera, terremoti), alle relazioni con gli interventi antropici e i cambiamenti climatici sia in Italia che all’estero.
Filomena Maggino, indicata come ministro della Qualità della vita, è professoressa di Statistica Sociale alla Sapienza. È direttrice della rivista scientifica internazionale Social Indicators Research (Ricerca nel campo degli Indicatori Sociali) e dell’Enciclopedia sulla ricerca nel campo della Qualità della Vita e del Benessere. È presidente e cofondatrice dell’Associazione italiana per gli studi sulla qualità della vita . È la fondatrice del Laboratorio di Statistica per la Ricerca in ambito Sociale ed Educativo e coordinatrice del Laboratorio di Relazioni Internazionali e Cyber Sicurezza. Tra gli incarichi che ha ricoperto e ricopre quello di membro della Commissione scientifica per la misura del benessere (progetto Bes dell’Istat-Cnel) e del Gruppo di Esperti sulla Qualità della vita (Eurostat – Commissione Europea). È stata presidente della Società internazionale per gli Studi sulla Qualità della Vita (ISQOLS). I suoi campi di ricerca e di attività sono: indicatori sociali, indicatori che vadano oltre il Pil, analisi e misurazione del benessere, indicatori di diseguaglianza e sostenibilità, comunicazione statistica e politica, big data. Oltre che con l’Istat ha collaborato con diverse altre organizzazioni governative.
Salvatore Giuliano, indicato per il ministero dell’Istruzione, è il dirigente scolastico dell’istituto “Majorana” di Brindisi ed è stato per un periodo nello staff dell’ex ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Soprannominato “preside 2.0“, Giuliano è noto, per le innovazioni introdotte nell’istituto tecnico e scientifico-tecnologico pugliese, che dall’anno scolastico 2009/10 ha detto addio ai libri di testo, sostituendoli con materiale didattico redatto dai docenti. Un esperimento che ha dato vita al progetto Book in Progress, cui partecipano oltre 200 scuole. Più recente l’idea di spostare l’inizio delle lezioni dalle 8 alle 10, esperimento che al Majorana partirà a settembre: “Qualità e quantità del sonno modificano la capacità di imparare – raccontava il preside il 7 gennaio al Corriere della Sera – c’è una stretta relazione tra le poche ore di sonno dei ragazzi e il minor livello di prestazioni per la memoria”.
Il suo nome era circolato tra quelli dei candidati del Pd al comune di Brindisi in quota Michele Emiliano. E Matteo Renzi ha subito detto: è un nostro amico, ha collaborato alla elaborazione della “buona scuola”. Ma lui ha dichiarato a La7: “La Buona Scuola va superata e migliorata. Non abolita. Dai precari bisogna continuare ad assorbire tanti docenti”. E ha rincarato la dose: “Buona Scuola? Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Oltre alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre”.
Armando Bartolazzi, indicato per la Sanità, è patologo e oncologo dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Nel 2001 ha scoperto un metodo diagnostico per la diagnosi precoce del carcinoma tiroideo, applicabile su materiale ago-aspirato, attualmente utilizzato nella pratica clinica nei centri specializzati di tutto il mondo. Nel 2012 ha conseguito la doppia abilitazione ministeriale a professore ordinario di Anatomia Patologica e Patologia Generale. Dal 1999 è visiting scientist e poi associato di Ricerca presso il Cancer Center Karolinska, Karolinska Hospital, Stockholm, Sweden, per progetti di ricerca sul cancro tuttora in corso. In diretta a L’aria che tira Bertolazzi ha affrontato il delicato tema dei vaccini: “Alcuni vaccini possono essere discussi: se c’è emergenza sanitaria poi è compito del ministero fare corretta informazione per convincere la gente a farli”. “In tempi non sospetti in questo paese, una decina di anni fa, abbiamo sconfitto vaiolo con una semplice campagna di vaccinazione: il problema è come vengono proposte le cose. Gli italiani sanno che se c’è un’emergenza è essenziale intervenire”. Insomma, continua, “va corretto il modo di proporre i vaccini”.
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