ELEZIONI. Alle 19 era andato alle urne il 58% dei votanti: in più rispetto al 2013. Ritardi, schede sbagliate e pasticci nei seggi di alcune città

Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 19 ha votato oltre il 58% degli aventi diritto quando mancano i dati relativi a poche centinaia dei 7.958 comuni). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne un numero inferiore di elettori.

Ma disagi e ritardi si sono verificati in diverse città e si sono registrate proteste dei cittadini per le code dovute ai ritardi nell’apertura di alcuni seggi elettorali a Palermo per la distribuzione delle schede – poco meno di 200mila – ristampate nella notte. La causa è un errore nella perimetrazione dei collegi Palermo 1 e Palermo 2, con 200 sezioni interessate. Numerosi seggi hanno aperto con ritardi che in alcuni casi hanno superato le due ore e mezzo a causa delle distribuzione delle nuove schede elettorali ristampate durante la notte. L’errore era stato causato dall’inserimento di alcune sezioni del collegio Palermo 1 nel collegio Palermo 2.

Schede con i nomi dei candidati di Camera e Senato sbagliati nel seggio 2167 di Via Micheli 29 a Roma (nel quartiere Parioli): se ne accorge un elettore e avvisa la presidente di seggio. “A quel punto – racconta all’ANSA Roberta Lisi, elettrice presente nel seggio – la presidente sospende le operazioni di voto e si fa dare dal seggio a fianco, il 2166, le schede corrette e fa votare con quelle. Ma prima di far continuare le operazioni di voto chiude la porta del seggio, apre l’urna e la vuota togliendo le 36 schede votate fino a quel momento mettendole in una busta”.

File, in alcuni casi anche lunghe, si sono nei seggi in particolare a Roma, dove sono segnalate code in molte sezioni, dovute alle novità del voto, specialmente il tagliando antifrode che obbliga gli scrutatori prima a registrare ogni singola scheda per la Camera e per il Senato nel registro dei votanti e poi a strappare il tagliando dalle scheda prima di inserirla nell’urna. Le indicazioni sulle code vengono da vari quartieri, dalle zone centrali alla periferia.

Schede per la Camera sbagliate e operazioni di voto sospese nel collegio di Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria. Dell’errore ci si è accorti dopo 40 schede votate: per la Camera erano pervenute le schede del collegio di Asti e non quelle del collegio Alessandria. A quel punto le operazioni di voto sono state sospese per un paio di ore nell’attesa che arrivassero le schede giuste: dopo l’autenticazione, si è ripreso a votare.

“Nel giorno più importante di una democrazia, quello delle elezioni, sono ritardi ed errori inaccettabili, che spero non scoraggeranno la partecipazione dei cittadini”, ha commentato il presidente del Senato Pietro Grasso e leader di LeU .

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato poco dopo le 8:30, nella sezione 535 della scuola Giovanni XXIII del quartiere Libertà a Palermo. Subito dopo il voto il Capo dello Stato è uscito dalla sezione elettorale dimenticando di ritirare il documento d’identità che il presidente di seggio ha subito provveduto a consegnare agli uomini della scorta.

Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha votato a Roma nel suo seggio in via Daniele Manin alle 10 di stamani. Il premier è rimasto in fila attendendo il suo turno per votare.

Il segretario del Pd Matteo Renzi ha votato nella sezione 10 del seggio allestito nel liceo Machiavelli di Firenze, in via Santo Spirito, in Oltrarno. Renzi era accompagnato dalla moglie, che vota in un altro seggio.

Cori da stadio per il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, davanti alla scuola di via Pertini a Pomigliano d’Arco (Napoli) dove si è recato a votare nel seggio numero 18 del plesso “Sulmona”. Al grido “presidente, presidente”, una folla di cittadini ha accolto l’arrivo di Di Maio rendendogli difficoltoso il tragitto fino al seggio. “È sempre un’emozione essere qui – ha detto Di Maio – c’è gente che per cinque anni ha lottato per cambiare le cose, che hanno fatto un vero percorso con noi”. Il candidato premier si è messo in fila insieme ad un gruppo di cittadini e di supporter che gli chiedevano di scattare selfie.

Le schede elettorali provenienti dall’estero sono tutte giunte in Italia. E’ quanto conferma il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che passa ora il testimone alla Corte d’Appello di Roma per lo spoglio e lo scrutinio del voto.

Ricordiamo che i seggi sono aperti soltanto oggi dalle 7 alle 23 sia  per le elezioni politiche sia per le  regionali (solo nel Lazio e in Lombardia). Chiamati al voto oltre 46 milioni e mezzo di elettori per la Camera dei deputati, quasi 43 milioni per il Senato della Repubblica. Si eleggono 630 deputati e 320 senatori (18 di essi all’estero).

I NUMERI: In dettaglio gli elettori per la Camera (diritto di voto dai 18 anni compiuti entro domenica) sono 46.604.925, di cui 22.430.202 maschi e 24.174.723 femmine; per il Senato (diritto di voto dai 25 anni) sono 42.871.428, di cui 20.509.631 maschi e 22.361.797 femmine. Eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni elettorali saranno 61.552.

VOTO ALL’ESTERO: Gli elettori della circoscrizione estero – al voto in anticipo e fino a giovedì prossimo, 1 marzo – sono per la Camera 4.177.725, per il Senato 3.791.774. Con il voto all’estero saranno eletti rispettivamente 12 deputati e 6 senatori.

– RIPARTIZIONE SEGGI: La nuova legge – il cosiddetto ‘Rosatellum’ – prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato, quello che ottiene più voti. Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato. L’assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali.

Per la prima volta non sarà l’elettore a deporre la scheda nell’urna, ma sarà il presidente di seggio a farlo staccando il “cedolino anti-broglio”.

(Per il come votare vi rinviamo al link https://www.altroquotidiano.it/miniguida-per-lelettore-come-si-vota-il-4-marzo-attenti-al-rischio-di-sbagliare/)

Il maltempo sembra voler concedere una breve tregua alla giornata elettorale, lasciando anche ampi spazi di sereno nelle regioni centrali e settentrionali. Ma c’è chi ha dovuto spalare la neve per l’insediamento dei seggi, come è accaduto ad Acervia in provincia di Ancona, dove il centro storico è stato coperto da 80 centimetri di neve.

Da segnalare inoltre che molti autisti dei bus di Roma e dei vaporetti di Venezia  hanno scelto di arrotondare lo stipendio facendo gli scrutatori. Un fenomeno non nuovo, ma la conseguenza sarà che ci saranno in circolazione meno bus nella Capitale e meno corse di vaporetti nella città lagunare.

E da ultimo, per ora, la notizia che per errori si sono dovute ristampare anche in altre città le schede: a Bolzano e a Mantova, oltre che a Palermo.

 

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