di ENNIO SIMEONE – Chi aveva temuto e previsto (e tuttora insiste nel sostenerlo) che mandare sempre più armi offensive all’Ucraina (con l’aggiunta e non in sostituzione delle sanzioni economiche contro la Russia) per difendersi dalla scellerata guerra scatenata da Putin avrebbe avuto come conseguenza non l’arretramento delle truppe russe e una spinta alla ricerca di una trattativa, ma un inasprimento e un prolungamento della guerra, purtroppo sta avendo ragione. Stamattina, addirittura, il capo del Cremlino ha fatto bombardare alle 6,30 persino la capitale ucraina, dopo un lungo periodo in cui si era astenuto dal colpire direttamente la capitale di quel paese, evidentemente non soddisfatto delle posizioni riguadagnate nelle prvince periferiche orientali del Dombass.
Si è trattato di una attacco missilistico che pare avesse come obiettivo un deposito di armi, ma che ha prodotto a Kiev disastri, un cittadino morto e il ferimento di quattro civili (tra cui una bambina di 7 anni) estratti dalle macerie e ricoverati in ospedale: lo ha reso noto su Telegram l’ufficio del Procuratore generale ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform. Sono stati almeno 14 i missili lanciati all’alba dai russi sulla capitale, secondo quanto riferisce il deputato ucraino Oleksiy Gancharenko.
Il Kiev Independent parla di tre deflagrazioni mentre secondo quanto riportato sui social le esplosioni sarebbero state più numerose, almeno quattro, e sono state causate da missili da crociera russi. L’allerta dell’attacco aereo è risuonata più volte nella notte nella capitale ucraina. “Diverse esplosioni sono avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi. Sul posto sono intervenuti i soccorritori e le ambulanze” ha scritto su telegram il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. “In seguito ai bombardamenti nemici, è scoppiato un incendio in un edificio residenziale di 9 piani con parziale distruzione del 7°, 8° e 9° piano – si legge in un comunicato -. Si è verificato un incendio su una superficie totale di 300 mq. Sono state adottate le misure per spegnere l’incendio e trarre in salvo le persone“.
Inoltre le forze russe hanno colpito tre centri di addestramento militare nell’Ucraina settentrionale e occidentale, di cui uno vicino al confine polacco, come riferisce il ministero della Difesa russo in un comunicato. I bombardamenti sono stati effettuati con “armi ad alta precisione delle forze aerospaziali russe e missili Kalibr da crociera”, ha affermato il ministero nella nota. Tra gli obiettivi c’è un centro di addestramento militare per le forze ucraine nel distretto di Starytchi, nella regione di Leopoli, a una trentina di chilometri dal confine polacco, aggiunge Mosca.
Ma da chi dovrebbe difendere l’Ucraina e il suo popolo dalle morti e dalle devastazioni, costringendo in ogni modo Putin a fermarsi e accettare una trattativa di pace, la reazione è sempre la stessa: anziché premere sulla Russia e segnatamente sul titolare del Cremlino ad accettare una trattativa che porti alla sospensione degli attacchi bellici, il G7 ribadisce la linea di aumentare gli aiuti militari all’Ucraina, allineandosi pedissequamente alle richieste del presidente ucraino, Zelensky, che ormai dà l’impressione di continuare, senza accorgersene, a recitare il ruolo ricoperto nello sceneggiato tv “Servitore del popolo” che gli ha dato la popolarità fino alla elezione plebiscitaria alla massima carica politica del suo paese. In ciò incoraggiato anche dal suo ministro Esteri, Dmytro Kouleba, che punta a “sconfiggere l’imperialismo malato”, invogliato a ripeterlo dal sostegno (verbale) di alcuni dei componenti del G7, che non accennano a proporre una strategia diversa di fronte alle cifre aggiornate delle vittime di questa guerra: l’ufficio del Procuratore generale di Kiev afferma che dall’inizio dell’invasione russa è salito a 613 il numero dei bambini ucraini feriti gravemente, mentre il numero dei bambini uccisi è a quota 339.
In questo quadro vanno poi inserite le farneticazioni di alcuni capi di stato occidentali come il premier britannico Johnson e il presidente francese Macron ,che affermano di “vedere una possibilità di invertire il corso della guerra”, ma non si sa come, anzi Londra mette in guardia Parigi da “ogni tentativo” di una soluzione negoziata “in questo momento” con la Russia per la pace, con il rischio di prolungare “l’instabilità mondiale”.
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