Ha da passa’ ‘a nuttata, recitava Eduardo ma siamo stavolta alle prese con una nottata che pare non finire mai. Eppure il cielo è terso e sereno come nella notte di San Lorenzo quando a testa in su cerchiamo la nostra stella cadente. Il presidente della Repubblica resta sicuro punto di riferimento per tutti. Opportunamente è presente più di prima ed ha contatti ininterrotti per approfondire e discutere problemi e prospettive, senza invadere campi del Parlamento e del Governo sollecitati di continuo ad operare per il bene dell’Italia.
Accolto sempre con calore e simpatia anche quando si allontana dai custodi della sua personale sicurezza per stringere mani, accarezzare bambini e parenti delle vittime. Lo abbiamo ammirato nella cerimonia nel palazzo Marino in occasione del 50’anniversario della strage di piazza Fontana riconoscendo le responsabilità dei servizi deviati e dello Stato che non è riuscito ancora a dare completa chiarezza. Ma il Presidente non ha esitato a rinnovare il cordoglio e l’urgenza stringendo in un saluto affettuoso e purtroppo tardivamente riparatore le vedove Spinelli e Calabresi.
Sono gesti importanti ed eloquenti che parlano a tutti: governanti e governati. Come quando riceve e premia al Quirinale semplici italiani, giovani diversamente abili, imprenditori meritevoli della riconoscenza del paese, i rappresentanti delle 3 confederazioni sindacali incoraggiandoli a non perdere mai di vista l’interesse generale senza difese corporative un contrasto con il bene comune. Come per la drammatica crisi di Taranto, alle prese con la terribile sfida salute-lavoro per la quale è indispensabile raggiungere una soluzione adeguata e accettabile.
*Nuccio Fava è stato direttore del Tg1, del Tg2edelle Tribune elettorali Rai
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