La corte di appello di Firenze ha condannato a 7 anni Mauro Moretti al processo per la strage di Viareggio. La procura generale aveva chiesto 15 anni e 6 mesi: anche in primo grado Moretti venne condannato a 7 anni in qualità di ex ad di Rfi. Moretti, che non era in aula, era imputato di disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, incendio. L’11 febbraio Moretti disse in udienza di rinunciare alla prescrizione. La pg poi ha detto che c’è prescrizione da maggio 2018 per incendio e lesioni colpose.
Sono stati condannati anche i vertici Rfi Michele Mario Elia (ex ad) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 6 anni: sono accusati a vario titolo, di omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario. Il tribunale di Lucca li aveva tutti condannati il 31 gennaio 2017.
Quel muro che il 29 giugno 2009 in via Ponchielli non c’era e che forse avrebbe potuto salvare tante vite oggi sta diventando un ‘muro di colori’, segno di rinascita nel luogo della strage ferroviaria di Viareggio. Il progetto ‘Binario 10’, lanciato alcune settimane fa dal Soroprimist International Club di Viareggio-Versilia, in collaborazione con il Comune e l’associazione Il Mondo Che Vorrei, ha infatti cominciato a prendere forma e già si stanno alternando alcuni tra i più conosciuti street artist italiani che, di giorno in giorno, realizzano un murales sul muro che divideva via Ponchielli. I murales verranno poi simbolicamente donati alla città mercoledì 26 giugno. Direttore artistico è Bruno Ialuna. Dieci gli street artist che hanno aderito prestando la loro opera gratuitamente: oltre ai due viareggini Marco Fine e Carlo Galli, ci saranno Blub, Exit Enter, Ache77, Miles, Oblo, Libertà, A m’l rum da me, Aleandro Roncarà. L’obiettivo è ripetere l’esperienza annualmente, in occasione della ricorrenza dell’anniversario della strage, per realizzare ogni anno ulteriori murales fino al completamento del muro. Prima della strage i residenti di via Ponchielli e degli altri condomini vicini si erano anche costituiti in un Comitato e raccolto firme per la realizzazione di un muro che potesse garantire una sicurezza. La richiesta non fu presa in considerazione. A dieci anni dalla tragedia dove andò distrutta anche la passerella pedonale che attraversava la ferrovia, i residenti hanno ottenuto il muro ma aspettano ancora il sottopasso, promesso dalle Ferrovie, che servirebbe come collegamento tra via Ponchielli e questa parte della periferia con il centro città.
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