di LUCA DELLA MONICA – Nella consueta conferenza stampa di fine anno, l’ultima di un presidente del Consiglio in questa legislatura, Paolo Gentiloni ha tenuto ad affermare di ritenere importante aver raggiunto l’obiettivo fondamentale del suo governo: “aver portato a conclusione ordinata la legislatura“. Infatti, a suo parere “un’interruzione traumatica della legislatura sarebbe stata devastante”. A provocarla sarebbe stato l’azzardo del suo predecessore, Matteo Renzi, di voler cambiare la Costituzione attraverso un referendum che lo ha visto sconfitto e che lo ha portato alle dimissioni, avendo invece assicurato che avrebbe lasciato la politica attiva.
Tuttavia, ha sottolineato, “il mio governo è nato in circostanze molto difficili: la sconfitta nel referendum costituzionale, le dimissioni di Renzi, le divisioni nella maggioranza. Ma non abbiamo tirato a campare, il mio governo – ha rivendicato – ha fatto pochi annunci ma non ha preso poche decisioni”. “Al governo – ha proseguito – ho potuto contare su ministre e ministri di grande qualità, che hanno fatto un lavoro straordinario”, a dimostrazione che “in Italia c’è una sinistra di governo (ndr: Gentiloni continua ad usare impropriamente questo termine per governi diretti da ex democristiani come lui stesso, Letta e Renzi)”. Poi un complimento (da lui dovuto, ma mendace) a Renzi: “ha messo in campo un dinamismo e una capacità di riforme straordinario, lasciando in eredità anche pacchetti di decreti attuativi molto rilevanti”. E molto confusionari e pasticciati, aggiungiamo noi.
Naturalmente una formale precisazione: “Sarà Mattarella a dettare tempi e modi dei prossimi passaggi istituzionali. I riflettori saranno puntati sulla campagna elettorale come è giusto che sia, ma assicuro che il governo non tirerà remi in barca. Nei limiti fissati dalla Costituzione, dalle leggi e dalla prassi il governo governerà”.
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Questi gli altri punti del discorso sull’operato del governo, confondendolo, anzi mischiandolo, a volte arbitrariamente, con quello del parlamento.
DIRITTI – “Il capitolo dei diritti è purtroppo incompiuto, ma resta storico” ha detto ricordando le misure sul reato di tortura, la legge sui minori non accompagnati, la legge sulla violenza nelle donne. E, in particolare, le leggi su unioni civili e biotestamento: “Sono in Parlamento da 17 anni e da 17 anni ne sentivo parlare”. Quanto allo ius soli, “pur avendoci lavorato, la verità semplice è che non siamo riusciti a mettere insieme i numeri” per approvare la legge. Non averla approvata “è un difetto dell’azione di governo, non sto dando la colpa a nessuno, ma non siamo riusciti”.
BANCHE – Affrontando il capitolo banche, Gentiloni ha scandito: “Siamo intervenuti per salvare il risparmio, l’economia di interi territori e per evitare conseguenze di sistema. Altro che regalare soldi ai mariuoli! E lo abbiamo fatto con una frazione di risorse rispetto a quelle impiegate da altri Paesi europei. Penso a quanto hanno speso la Germania, la Spagna o l’Olanda”. ”Il sistema italiano – ha proseguito – ha risolto le proprie crisi rilevanti, sta riducendo i propri crediti deteriorati, passati da 86 miliardi a 66 miliardi. Venti miliardi in meno” e ”noi vigileremo perché l’attività di risanamento prosegua con il ritmo necessario”.
DISTANZE DALLA MOZIONE DEL PD. Rispondendo a una domanda sulla mozione di sfiducia del Pd al governatore di Bankitalia e sull’assenza di tre ministri ‘renziani’ al Cdm che ha poi deciso la riconferma di Vincenzo Visco, Gentiloni ha risposto: “Il Pd ha preso un’iniziativa parlamentare che io non ho condiviso e, come sapete, ho preso una decisione difforme. Per quanto riguarda la presenza dei ministri in Consiglio dei ministri le assenze sono frequenti. Potrebbe essere che quella avesse un significato politico. La politica è fatta di compromessi e di comprensione delle ragioni altrui, l’importante è che nelle decisioni fondamentali si abbia a cuore l’interesse del Paese”.
Invece “sono stato io ad insistere affinché Maria Elena Boschi restasse al governo”.
MIGRANTI – Poi il tema immigrazione. “Siamo il Paese che contemporaneamente dimostra capacità di accoglienza (anche la notte di Natale) e l’orgoglio di saper infliggere colpi durissimi ai trafficanti. Questa è l’Italia”, ha scandito. E “la capacità dell’Italia” di accogliere i migranti e colpire i trafficanti “è apprezzata in Europa, con un apprezzamento, per la verità, più da spettatori, ma son meglio gli spettatori che apprezzano di quelli che fischiano”.
CAMPAGNA ELETTORALE – ”Io naturalmente oltre a svolgere il mio ruolo fondamentale, che sarà di presidente del Consiglio, sia pure in contesto di campagna elettorale e Camere sciolte, darò il mio contributo alla campagna elettorale del mio partito, che è il Pd”, ha detto Gentiloni. E alla domanda se intende proseguire il suo impegno alla guida del governo in caso di un esito incerto delle elezioni, ha replicato: “Qualsiasi cosa dica sarebbe usata contro di me. Il governo governerà, poi ci sono le elezioni, mi auguro un ottimo risultato” per il Pd “che consenta di fare un governo con le caratteristiche che io preferirei…”. “L’ipotesi di un governo Gentiloni bis? Non intervengo sull’argomento…” ha risposto.
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