Il Pd è messo male. Ma a Roma sta peggio. Soprattutto dopo che, dopo la disastrosa guerra condotta, su mandato di Renzi, dal commissario Orfini, al sindaco Marino, è stato attribuito il ruolo di capogruppo in Campidoglio alla consigliera De Biase, consorte del ministro Franceschini.
Stamattina un paio di consiglieri comunali hanno inscenato una protesta, che stava per sfociare in una rissa durante la riunione del consiglio comunale nell’Aula Giulio Cesare dedicata al bilancio. In apertura della seduta i consiglieri del Pd hanno chiesto “chiarimenti” sulle dimissioni dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro, che, come è ampiamente noto, ha lasciato l’incarico, come ampiamente preannunciato, in seguito a un avviso di garanzia che le è stato notificato in relazione all’attività svolta da consulente della municipalizzata Ama quando sindaco di Roma era Alemanno.
C’era poco da spiegare, dunque. Perciò il presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito, ha ritenuto inammissibile la richiesta.
Ma ormai la squallida sceneggiata era programmata e dai banchi del Pd sono stati estratti cartelli di protesta, ovviamente già predisposti, con su scritto “Di notte fa i video, di giorno dorme. Raggi in Aula”, con allusione al video con cui il sindaco Virginia Raggi ha annunciato le dimissioni della Muraro e il suo accoglimento. Poco dopo il consigliere Pd Orlando Corsetti si è avvicinato alla presidenza per poi dirigersi verso i banchi del M5S protestando animatamente contro un suo collega pentastellato che avrebbe invitato il presidente a cacciarlo dall’aula. Una lite che ha acceso gli animi di alcuni membri dell’assemblea che per poco non è sfociata in rissa e che ha avuto un seguito quando il consigliere M5S Pietro Calabrese si è avvicinato alla presidenza protestando a sua volta per delle frasi minacciose che gli sarebbero state rivolte.
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