Conte sconfessa il tentativo di speculazione della Meloni e del renziano Faraone su una sua visita (che non c’è stata) all’ambasciatore cinese a Roma

Agli esagitati “dichiaratori” (con in testa la Meloni di Fratelli d’Italia, seguita pedissequamente da un funereo  Faraone di Italia Viva) che hanno attaccato Giuseppe Conte per una visita all’ambasciatore cinese  in Italia (che non c’è stata: l’ospite del diplomatico era un altro Giuseppe: Grillo), l’ex presidente del Consiglio, e candidato ad assumere la guida dei Cinquestelle, ha replicato attraverso il programma “Mezz’ora in più” su Rai 3.

Sulla quella visita – ha detto Conte – ci sono state “polemiche strumentali che l’hanno caricata, non è la prima visita che avrei fatto (ieri non ho potuto raccogliere questo invito….), non è la prima volta che incontro ambasciatori, è normale che un leader esponga la propria proposta alle altre Nazioni, non caricherei assolutamente di significati questo incontro”. “L’alleanza Atlantica è un pilastro, così come L’Ue. Il fatto di poter dialogare anche con asiatici importanti come la Cina è di utilità per tutti, ovviamente nel contesto dell’unità atlantica e dell’Ue”.

Interrogato nel programma “Mezz’ora in più” di Lucia Annunziata su Rai3 anche su altri aspetti del ruolo al quale sarà chiamato dai Cinquestelle, come il limite del doppio mandato agli eletti, Conte ha risposto ricordando che il limite “non è nello statuto e non sarà nel nuovo statuto, è nel codice etico: quando affronteremo il codice etico ce ne occuperemo. C’è la posizione di Grillo, da considerare, mi assumerò la responsabilità di formulare una proposta nel quadro della ragionevolezza e poi coinvolgeremo gli iscritti“, ha aggiunto pacatamente Conte.

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