Dopo la gara inaugurale Stati Uniti-Colombia, entra nel vivo questa speciale edizione della Copa America di calcio: l’edizione straordinaria organizzata negli USA per celebrare il “Centenario” della manifestazione. E si registra anche la nuova stecca di un brutto Brasile. Verdeoro sbiaditi, un po’ troppo a immagine e somiglianza del pragmatico c.t.Dunga. La Selecao al Rose Bowl di Pasadena, dove nel 1994 si laureò campione del mondo battendo ai rigori l’Italia, non va oltre lo 0-0 contro l’Ecuador. Il Brasile in sintesi ha messo in mostra ancora una volta una versione per così dire troppo “operaia” per i palati fini dei tifosi verdeoro e di chi associa il Brasile al calcio spettacolo. Certo, mancava Neymar, preservato per l’Olimpiade e in tribuna a fare selfie con Justin Bieber. Inoltre, mancavano Marcelo, Rafinha, Douglas Costa, persino Kakà, l’ultimo acciaccato in ordine di tempo. Ma era lecito attendersi qualcosa di più dai 5 volte campioni del mondo. Willian e Coutinho, vispi e dinamici, hanno animato il gioco all’inizio ma il Brasile in Jonas non sembra avere un centravanti all’altezza dei suoi illustri predecessori. E soprattutto un centrocampo cosi “povero” come qualità non lo si vedeva da tempo. Insomma, il Brasile è sempre quello disastroso dei Mondiali 2014.
Le altre partite della prima fase. Sorride il Perù, che ringrazia il fiuto del gol del solito Guerrero. Fa il pieno di rimpianti invece il Paraguay, che paga proprio la mancanza di un centravanti del calibro del “Depredador”, da ieri goleador principe della nazionale peruviana con 27 centri (superato il grande Teofilo Cubillas). Un bel gol di Guerrero di testa in tuffo (foto) permette infatti al Perù di avere la meglio su un combattivo (e sfortunato) Haiti nella prima sfida del Gruppo B, mentre Paraguay e Costa Rica si accontentano di un punto a testa relegando momentaneamente gli Usa all’ultimo posto nel Gruppo A; statunitensi sconfitti 2-0 ieri all’esordio dalla Colombia che pertanto è prima con 3 punti.
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