COPPA ITALIA, DERBY ROVENTE/ Ibra croce e delizia del Milan: prima porta in vantaggio i rossoneri, poi rivolge un insulto razzista a Lukaku, infine si fa espellere decretando la sconfitta dei suoi. L’Inter ringrazia, ribalta il Diavolo e va in semifinale. L’arbitro Valeri s’infortuna e lascia il posto al quarto uomo Chiffi

di FABIO CAMILLACCI/ Derby meneghino di Coppa Italia a nervi tesi e ricco di emozioni. Gol, risse, cartellini rossi e arbitro k.o. Alla fine la spunta l’Inter che ribalta il Milan, vince 2-1 e vola in semifinale. Nel primo tempo il solito Ibrahimovic sblocca il match con una rasoiata delle sue. Poi lo svedese litiga di brutto con Lukaku per un fallo di gioco del belga su Romagnoli. Frasi pesanti tra i due che riportiamo più in basso, stigmatizzando le parole razziste di Ibra. Cartellino giallo per entrambi da parte dell’arbitro Valeri. Nella ripresa Zlatan si becca pure la seconda ammonizione per un inutile fallo su Kolarov e finisce anzitempo sotto la doccia. Da quel momento in poi, black-out rossonero totale. Incide molto anche l’ingresso di Hakimi tra i nerazzurri.

Pareggia Lukaku su rigore concesso per un ingenuo fallo di Leao su Barella: Valeri inizialmente non lo vede ma il Var Banti lo invita giustamente ad andare al monitor. Passano un po’ di minuti e lo stesso arbitro è costretto ad abbandonare il campo per un guaio muscolare. Lo sostituisce il quarto uomo Chiffi. Un cambio che porta a ben 10 minuti di recupero e quasi allo scadere è un gioiello di Eriksen su calcio di punizione a regalare il passaggio del turno all’Inter. Dunque, Antonio Conte può sorridere proprio grazie alla perla del talentuoso centrocampista danese che lui non considera adatto al suo modulo e per questo non lo schiera praticamente mai tra i titolari. Tanta amarezza invece per Pioli. In semifinale i nerazzurri sfideranno la vincente del quarto di finale Juventus-Spal.

La lite Ibrahimovic-Lukaku, una lite pazzesca tra due giganti che furono compagni di squadra al Manchester United. Adesso bisognerà vedere se ci saranno strascichi soprattutto per lo svedese che ha rivolto al belga una frase dai contenuti razzisti: “Vai a fare i tuoi riti voodoo di merda da un’altra parte. Piccolo asino”. Una frase che ha scatenato l’ira di Romelu: corsa verso Ibra e faccia a faccia da O.K. Corral tra i due. “Dai, andiamo dentro!”, ha replicato il minaccioso Lukaku e Ibrahimovic ha ribadito: “Vai a chiamare tua madre e fate quei riti voodoo di merda”. E il belga ha risposto con un: “Io mi fotto te e tua madre”. Una volta divisi dagli altri compagni, Ibra ha fatto rientro negli spogliatoi con Lukaku che ha provato ancora ad aggredirlo placcato da Barella. Insomma, tutto molto brutto, bruttissimo.

Il retroscena. Perché Ibrahimovic ha fatto riferimento a certi riti di origine africana? Secondo molti sarebbe una sorta di richiamo non proprio elegante alle radici congolesi di Lukaku. In realtà però c’è un precedente particolare che è doveroso ricordare. Pare che la famiglia di Lukaku sia dedita alle pratiche voodoo in tema spirituale. In tal senso spicca la testimonianza dell’ex presidente dell’Everton, vecchia squadra del centravanti belga. Lukaku qualche anno fa rifiutò il rinnovo con i “Toffees” di Liverpool dicendo di aver ricevuto presagi negativi durante un rito voodoo. Al di là di tutto, una cosa è certa: meglio stendere un velo pietoso su quanto avvenuto al Meazza.

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