23.232 nuovi contagiati dal covid-19 oggi 24 novembre su 188.659 tamponi mentre ieri erano 149.000, e quindi c’è stato un calo incoraggiante del rapporto contagiati-tamponi: 12,32%. Però è molto doloroso il dato delle vittime: 853 persone hanno perduto la vita, cioè quasi 223 in più di ieri, toccando la cifra più alta dall’inizio della seconda ondata.
Il direttore della Prevezione del ministero della Salute, Gianni Rezza (a sinistra nella foto con il capo della Protezione civile, Borrelli), nella conferenza stampa del ministero sull’analisi della situazione epidemiologica ha fatto anche rilevare che per la prima volta dall’inizio della seconda ondata calano i ricoveri per Covid nei reparti in area medica: dal bollettino del ministero della Salute emerge che ad oggi ci sono 34.577 persone ricoverate, 120 meno di lunedì, quando erano 34.697
E con l’occasione si è parlato di vaccini.”Grosso modo almeno tra 60% e 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata contro il SarsCov2 per ottenere l’immunità di gregge, ha detto Rezza. “Cio vuol dire vaccinare 42 milioni di italiani, ha aggiunto uindi Locatelli, e questa è una grande sfida. Ma ci sarà un progressivo incremento delle dosi di vaccino a partire dal 2021 e avere più di un vaccino è un vantaggio”.
Quanto poi al vaccino antinfluenzale, Rezza ha riferito che quest’anno si sono acquisiti fra 17 e 18 milioni di dosi. Ma puo’ capitare che le dosi arrivino in modo scaglionato per motivi anche di produzione. Chiaramente c’è stata forte domanda e quindi, se le scorte non erano arrivate dappertutto, ciò ha portato disagio, ma la campagna sta andando bene e siamo soddisfatti.
Rezza ha espresso preoccupazione per le pressioni che vengono da alcune regioni con la richiesta di consentire spostamenti a Natale e di mantenere attivi gli impianti sciistici, perché, a suo parere, rappresentano un rischio. “Non posso negare la mia preoccupazione, certamente spostamenti illimitati per Natale e aggregazioni rappresentano un rischio per la diffusione dell’infezione – ha rilevato –. Poi vedremo quali saranno le decisioni per il prossimo mese.
Oltre 800 morti oggi, ha aggiunto Locatelli, ci devono portare a ricordare che non siamo fuori dal problema, assolutamente no. Secondo Locatelli, inoltre, aprire gli impianti sci è incompatibile con i numeri dell’epidemia. “Nessuno sottovaluta l’impatto di una chiusura delle attività sciistiche sull’economia, però i numeri attuali non rendono compatibile una ipotesi di riapertura perché vorrebbe dire esporre tutto il paese a una ripresa della curva epidemica. Perciò avere una concertazione a livello europeo è assolutamente fondamentale“.
Quanto alla vaccinazione anti Covid, Locatelli ha detto che “è falso che il paese non si stia organizzando. Al contrario – ha aggiunto – si sta lavorando in maniera intensiva su come sviluppare il piano per la vaccinazione anti convid nel minore tempo possibile. Lo sforzo lo stiamo facendo per creare la strategia per uscire dalla pandemia. Ci sarà poi bisogno di uno stretto rapporto tra Governo e Regioni. Il Paese deve essere consapevole che si sta lavorando”.
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