Il ministero della Salute ha comunicato oggi, 28 novembre, che sono 26.323 i nuovi contagiati dal covid-19 su 225.940 tamponi con un indice di positività, dunque, dell’11,7%, in calo dell’1,1% rispetto a ieri. Per fortuna oggi segna un calo anche il tristissimo bilancio delle vite umane perdute, che, però, è ancora dolorosissimo: 686.
Dunque la “curva” dell’epidemia è in decrescita, ed anche la curva relativa all’occupazione dei posti letto e delle terapie intensive va verso l’appiattimento, però la situazione in Italia è un po’ a metà, come ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della “cabina di regia”: «Il Natale avrà una sua unicità tra le regioni ma con questi numeri è molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa, aggregazioni e raduni, in particolare di persone che provengono da quadri epidemiologici diversi».
Dello stesso parere il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. Il quale ha affermato: «Sarà un Natale diverso, il primo e auspicabilmente l’ultimo, grazie ai vaccini che verranno. Tutto quello che eravamo abituati a vedere a Capodanno non potrà avere corso, è inimmaginabile e incompatibile. Va detto con assoluta chiarezza che la celebrazione religiosa dovrà essere compatibile con le misure concordate già con la Conferenza episcopale per quello che riguarda la fede cattolica per evitare focolai e trasmissioni. Gli attuali numeri non sono compatibili con l’apertura degli impianti sciistici. E sono sicuro che un messaggio forte lo daranno anche gli altri paesi dell’Unione Europea».
“L’età mediana” dei casi di Covid in Italia è “intorno a 48 anni”. Questo indica che sono sempre più anziani a contrarre l’infezione. Da qui l’importanza di proteggere queste categorie, ripete Brusaferro. Per i deceduti l’età media supera gli 80 anni.
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