CORONAVIRUS/ Aumentano i nuovi contagi e le vittime, perciò si ipotizzano nuove misure restrittive adottate dal governo

Dai dati del ministero della Salute forniti oggi sulla pandemia di coronavirus risulta che sono 22.409 i nuovi contagiati dai 361.040 test (sia molecolari che antigenici) in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 19.749. Le vittime sono state 332, ieri erano state 376. Ieri i test erano stati 345.336. Il tasso di positività (rapporto positivi/test) odierno è del 6,2%, ieri era stato del 5,7%, quindi oggi c’è stato un aumento dello 0,5%.

Inoltre sono 253 gli ingressi in terapia intensiva per il Covid-19 nelle ultime 24 ore in Italia. Il saldo tra ingressi e uscite è di 71 pazienti in più. In totale in rianimazione ci sono ora 2.827 persone. Nei reparti ordinari (pneumologia e malattie infettive) sono invece aumentati i pazienti di 489 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.882. 

Intanto si è svolta a Palazzo Chigi la riunione tra i rappresentanti del governo e quelli del Comitato tecnico-scientifico sull’emergenza Covid. Nella giornata di domani saranno esaminati nuovi dati sulla diffusione del contagio e approfondimenti condotti con le Regioni e le Province autonome. Quindi venerdì il Consiglio dei ministri potrà valutare l’adozione di eventuali misure. 

Intanto ieri gli esperti hanno chiesto una stretta delle misure, già a partire dal prossimo weekend, per frenare la diffusione del virus, sospinta dalle varianti: zone rosse più rigide, modello Codogno, movimenti limitati anche in zona gialla, chiusure nei fine settimana, come avvenuto durante le vacanze di Natale. E, allo stesso tempo, estensione della campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi.

L’ipotesi di ulteriori restrizioni non piace al capo della Lega, Salvini, il quale ripete che  “servono interventi mirati ed efficaci, che mettano in sicurezza i cittadini delle zone più a rischio, senza però chiudere tutto in tutta Italia”. E insiste: “Nei weekend non servono più chiusure ma più controlli”, aggiungendovi (come se si trattasse di una cosina da poco) l’avvio di una “produzione nazionale di vaccini in Italia, acquisto e produzione di vaccini all’estero, rimborsi immediati per coloro che aspettano da mesi, pace fiscale e taglio di 50 milioni di cartelle esattoriali”.

All’interno della maggioranza ci sono posizioni articolate tra “aperturisti” e “rigoristi” ed il presidente Draghi ieri ha invitato a “non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Questo non è il momento di dividerci”. Al momento sembrano da escludere lockdown totali come quello (che fu provvidenziale) di marzo dello scorso anno, mentre è plausibile l’accoglimento delle indicazioni del Comitato su un irrigidimento dei divieti rispetto a quelli contenuti nel Dpcm in vigore fino al 6 aprile il giorno dopo Pasquetta.

Commenta per primo

Lascia un commento