di FABIO CAMILLACCI/ Lo scrivemmo una settimana fa e lo ribadiamo. In piena emergenza da coronavirus, i vertici del calcio italiano per tutelare la salute dei tifosi, evitare il diffondersi del contagio e allo stesso tempo garantire la regolarità dei campionati avevano solo due strade da percorrere: fermare tutto per qualche settimana o giocare tutte le partite a porte chiuse. E invece: in Serie A sono state rinviate solo le gare in programma nelle zone più a rischio, in B si sono giocate a porte chiuse solo alcune sfide e in C sono stati fermati soltanto i due gironi del centronord (girone A e B), mentre nel girone del centrosud (girone C), tutto regolare. Siamo proprio la “terra dei cachi” come recita una famosa canzone di Elio e le Storie Tese. Nonostante l’esistenza di una Federcalcio, ogni Lega fa come gli pare.
Tornando al massimo campionato, il balletto relativo ai match previsti nelle regioni con il maggior numero di contagi, è stato a dir poco ridicolo: si gioca regolarmente col pubblico, no si gioca a porte chiuse, no gare rinviate a data da destinarsi. Peraltro, con le decisioni definitive prese a poche ore dal fischio d’inizio delle partite interessate. Allo stesso tempo, è stato consentito ai tifosi emiliani di assistere a Lazio-Bologna e a quelli atalantini di tifare per la Dea sugli spalti dello stadio di Lecce. Il tutto frutto di un triste gioco di veti incrociati degno dei peggiori governi della cosiddetta Prima Repubblica. Un’autentica pandemia sportiva che ha fatto scoppiare un sistema malato da anni.
Chi ha scatenato questo caos? Chi decide nel calcio italiano? Purtroppo, nella Lega calcio di Serie A, decidono i soliti “compagnucci della parrocchietta” che invece di pensare all’interesse generale pensano solo a tutelare i loro interessi. Da qui un tutti contro tutti culminato con il post del presidente dell’Inter Steven Zhang che sui social ha attaccato il presidente della Lega Paolo Dal Pino scrivendo: “Sei il più grande clown che io abbia mai visto”. Un attacco clamoroso, cose mai viste. Esiste una Assemblea? E allora si mettano ai voti le varie proposte e si faccia una scelta definitiva.
Vuoto di potere. Il problema è che Dal Pino avrà pure un passato da grande manager ma di calcio non capisce nulla. Voluto dal patron della Lazio Claudio Lotito e votato da altri club, Dal Pino è una sorta di marionetta in mano ai presidenti di A. Una sorta di amministratore di condominio che ogni presidente condiziona a proprio piacimento. E allora perchè in simili situazioni di emergenza non decide direttamente Palazzo Chigi? Ad esempio, in altri Paesi europei, le varie Leghe sono pronte ad adeguarsi alle decisioni prese dai governi. Stesso discorso per quanto riguarda la Uefa: la federazione calcistica d’Europa ha deciso di far disputare a porte chiuse Inter-Ludogorets e nessuno si è ribellato o posto veti. E così sarà a breve per altre partite di Champions ed Europa League. In Italia invece, dove l’emergenza coronavirus è più grave, il caos continua…
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