Nel quotidiano bollettino delle ore 18 la Protezione civile ha informato oggi che si sono registrati nelle ultime 24 ore in Italia 1.396 nuovi casi di contagio da coronavirus, che quindi toccano la cifra di 98.273, di cui 66.335, però, in isolamento domiciliare, mentre le persone guarite sono state tra ieri e oggi 1.985, per cui si è superata, in totale, la cifra di trentamila (per la precisione 30.455). Ancora alto il numero dei morti nelle ultime 24 ore: sono 570, che fanno salire il totale a 18.849 in Italia dall’inizio dell’epidemia.
Queste cifre autorizzano ad ipotizzare entro la fine di maggio un allentamento delle misure restrittive sui movimenti delle persone? Le pressioni si fanno sempre più forti dal mondo produttivo, appoggiate da alcuni ambienti politici e da alcuni presidenti regionali, come Zaia, che dal Veneto sostiene che già molte aziende nel suo territorio hanno ripreso a produrre. Ma altrettanto forti sono le pressioni dagli ambienti scientifici, cui fa riferimento il governo, ad essere cauti, nel timore che il virus tragga così nuova forza per riprendere ad espandersi tra le popolazioni anche di quelle regioni centro-meridionali e insulari dove i contagi, finora, sono stati più limitati rispetto a Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Marche.
Sull’argomento e, principalmente, sulle decisioni dell’Europa per la scelta dei canali di finanziamenti straordinari a sostegno della ripresa economica di tutti i paesi fiaccati dall’epidemia, ha annunciato una conferenza stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che è stata rinviata di ora in ora per i ritardi causati da un braccio di ferro con parte delle forze di maggioranza che continuano a formalizzarsi sulla terminologia per indicare gli strumenti attraverso cui canalizzare la grossa iniezione di denaro. Ma su questo riferiamo in un servizio a parte.
Il capo della Protezione Civile, Borrelli, ha tenuto a segnalare che sono ben 16.419 i volontari che stanno dando il loro contributo alla lotta contro il virus, mentre va sottolineato che il 63% delle persone decedute presentavano, oltre al contagio da coronavirus, altre tre o più patologie pregresse.
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