CORONAVIRUS in ITALIA/ Aggiornamento al 13 aprile/ Continua il calo dei ricoverati in terapia intensiva, ma aumentano i malati e i decessi. Differenti misure tra regioni nelle restrizioni. Equipe medica da Cuba a Torino

Continua l’altalena dei dati – tra positivi e negativi – sull’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia. Vediamo quelli aggiornati al 13 aprile forniti dalla Protezione civile nella consueta conferenza stampa. Calano ancora, per il decimo giorno consecutivo, i ricoveri in terapia intensiva. Sono 3.260 i pazienti nei reparti, 83 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.143 sono in Lombardia, 33 in meno rispetto a ieri. Ma dei 103.616 malati complessivi 28.023 sono ricoverati con sintomi, 176 in più rispetto a ieri, e 72.333 sono quelli in isolamento domiciliare. C’è stato dunque un incremento di 1.363 rispetto a ieri, quando l’incremento era stato di 1.984. Sono 35.435 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.224 più di ieri. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 1.677. Sono 20.465 le vittime dopo aver contratto il coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 566. Ieri l’aumento era stato di 431.

E allora quali sono le prospettive per un sia pur lentissimo ritorno alla “normalità”? Molto cauta e giustamente prudente la risposta del professor Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità alle domande dei giornalisti, dopo l’illustrazione dei dati fatta dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. «Siamo ancora nella fase uno, non c’è dubbio – precisa  Rezza -. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti di almeno due settimane. I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi”. E a domande dei giornalisti sui tempi di una possibile riapertura verso la normalità, Borrelli risponde: «Al momento qualsiasi ipotesi di riapertura è prematura».

In proposito invece, parlando in altra sede, il sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Beni culturali e Turismo, Lorenza Bonaccorsi,  si è spinta in avanti, un po’ audacemente affermando: «Andremo al mare questa estate. Stiamo lavorando per far sì che possa essere così. Ci stiamo lavorando dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento». Bonaccorsi ha quindi spiegato che sono allo studio misure per consentire lo sviluppo di un “turismo di prossimità” che favorisca i borghi rispetto alle aree più affollate. Il sottosegretario ha parlato anche di una “fase tre“, sulla quale “cominciamo però da subito a lavorare”, per il “riposizionamento strategico dal punto di vista del marketing e della comunicazione del nostro paese, che è sempre ai primi posti per il binomio gastronomia e cultura”.

Ma intanto alcune Regioni continuano ad usare (e e in certi casi ad abusare) dei loro poteri di autonomia, prendendo decisioni difformi (sia pur di poco) dagli indirizzi del governo. Vediamo alcuni casi.

L’ORDINANZA DEL VENETO – Il governatore del Veneto toglie alcuni obblighi come il limite dei 200 metri per l’attività motoria, che può essere svolta solo “in prossimità dell’abitazione” e sempre singolarmente. Chi presenta una temperatura sopra i 37,5 gradi non potrà uscire di casa. Obbligo dell’uso di mascherina, guanti e gel igienizzante per uscire di casa. I pic-nic e le grigliate all’aperto nelle festività del 25 aprile e 1 maggio saranno consentite in Veneto solo “nel giardino di casa” e per il singolo nucleo familiare; nessun barbeque all’aperto o con gli amici. Il provvedimento conferma inoltre le restrizioni precedenti per supermercati ed esercizi non essenziali, che restano quindi chiusi la domenica e nei giorni festivi.

L’ORDINANZA DEL LAZIO – Riapertura delle librerie rinviata al 20 aprile, per garantire le misure di sicurezza necessarie; chiusura delle attività commerciali il 25 aprile e il primo maggio; proroga fino al 3 maggio dell’attuale disciplina oraria dei negozi. Questi i punti salienti dell’ordinanza emanata dalla Regione Lazio. «Con l’ordinanza regionale – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Orneli – viene stabilito anzitutto che le librerie, la cui attività è stata di nuovo autorizzata dal Dpcm del 10 aprile scorso, potranno riaprire a partire da lunedì 20 aprile. Questo per dare il tempo agli esercenti di poter organizzare le misure di sicurezza previste dall’Allegato 5 del decreto, come ad esempio trovare soluzioni per garantire il distanziamento minimo tra le persone nell’accesso e nell’uscita dai locali e durante la loro permanenza, reperire dei guanti monouso da distribuire all’ingresso e favorire l’igienizzazione dei locali. Vogliamo che le librerie riaprano, ma questo deve avvenire nella sicurezza assoluta di lavoratori e clienti. Oltre a questa disposizione sulle librerie – continua Orneli – l’ordinanza di oggi prevede anche la proroga fino al 3 maggio della disciplina oraria dei negozi stabilita il 17 marzo scorso, ossia dalle 8.30 alle 19.00 nei giorni feriali e dalle 8.30 alle 15.00 la domenica, per tutte le attività autorizzate a rimanere aperte (ricordo che dall’obbligo di rispettare questi orari sono esentati, come fino a oggi: farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio). Infine – conclude l’assessore – analogamente a quanto fatto per i giorni di Pasqua e Pasquetta, è stata disposta la chiusura degli esercizi commerciali, esclusi solo i centri agroalimentari all’ingrosso, per il 25 aprile e il 1 maggio”. Nel Lazio oggi 123 casi, trend in frenata al 2,5%. Guarito il poliziotto, uno dei primi casi. Martedì stop a tre zone rosse: Fondi, Contigliano e Nerola

TASK FORCE CUBANA A TORINO – E’ atterrato all’aeroporto di Torino il Boeing 767 della Blue Panorama Airlines con a bordo 38 medici e infermieri della Brigada Henry Reeve, che il ministero della Salute di Cuba ha destinato al Piemonte per l’emergenza coronavirus. Verranno impiegati presso la nuova area sanitaria temporanea delle Ogr di Torino, il cui allestimento è in fase di ultimazione. Il volo è stato organizzato in collaborazione con la Regione Piemonte, con il sostegno della fondazione Specchio dei tempi onlus e Lavazza. A bordo epidemiologi, anestesisti, rianimatori, medici di medicina generale e infermieri specializzati in terapia intensiva. Personale di estrema competenza, appartenente alla stessa ‘Brigada’ già operante in Lombardia e specializzata in interventi di emergenza. Ad attendere i medici c’era anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino. “Uno straordinario gesto di generosità, a cui va il nostro più sentito grazie”, commenta la prima cittadina su Twitter, che ha applaudito i sanitari cubani mentre scendevano dal Boeing di Blue Panorama.

 

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