Alla vigilia dell’avvio della cosiddetta “fase 2” della lotta all’epidemia di covid-19 i dati forniti dalla Protezione civile oggi continuano a dare in Italia gli stessi segnali incoraggianti, frutto soprattutto del rispetto del distanziamento sociale tra le persone e dell’adozione abbastanza fedele delle norme igieniche essenziali (uso talvolta persino eccessivo delle mascherine, disinfezione continua delle mani). Ma purtroppo – come insistiamo nel ripetere ormai da settimane – ce n’è uno di quei dati che deve continuare ad allarmare e ad indurre a non abbassare la guardia: è quello dei nuovi contagiati. Ebbene, oggi sono stati ben 1.389: meno di ieri, ma egualmente troppi se raffrontati al numero dei tamponi effettuati, cioè la metà di quelli del giorno precedente.
Quanto ai dati confortanti citiamo l’aumento dei guariti (1.740 in più di ieri), il calo dei ricoverati in terapia intensiva e la diminuzione del numero dei decessi rispetto ai giorni precedenti: 174 (la cifra più bassa, anche se ugualmente angosciante, da diversi giorni a questa parte).
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