L’Italia supera la soglia dei 200mila contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi al coronavirus, le vittime e i guariti, perché si sono registrati oggi altri 2.091 contagiati. E’ un dato che conferma che il virus continua pericolosamente a circolare e quindi giustifica la prudenza adottata dal governo e dal presidente Conte nell’avvio graduale della”fase 2″ del progressivo ritorno alla “normalità”. Ad oggi sono dunque 201.505: il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. L’aumento ieri era stato di 1.739.
Si conferma il calo dei malati per coronavirus. Sono complessivamente 105.205 (608 meno di ieri). La diminuzione ieri era stata di 290 mentre domenica c’era stato un incremento di 256 malati.
Sono salite a 27.359 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 382 in un giorno. Ieri l’aumento era stato di 333.
Sono 68.941 i guariti dal coronavirus, con un incremento rispetto a ieri di 2.317. L’aumento ieri era stato di 1.696.
Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensivaper coronavirus: ad oggi sono 1.863, 93 in meno rispetto a ieri. Di questi, 655 sono in Lombardia, 25 in meno rispetto a ieri. Dei 105.205 malati complessivi, 19.723 sono ricoverati con sintomi, 630 in meno rispetto a ieri, e 83.619 sono quelli in isolamento domiciliare.
Fontana: calano ricoveri, siamo sulla via giusta – “Siamo sulla via giusta”: è quanto ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana commentando i dati di oggi in regione che vedono ancora i ricoveri in calo: sono 25 in meno i posti occupati in terapia intensiva e 245 quelli in altri reparti. Il totale dei contagiati è 351.423 con un aumento di 869 positivi con 8.573 tamponi effettuati. I decessi odierni sono 126 (ieri 124) per un totale di 13.575 morti.
Arcuri: su mascherine sentenze da liberisti da divano – “Avrei tanta voglia di parlare dalla trincea in cui da 40 giorni mi trovo con il dottor Borrelli e i nostri collaboratori, di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò, il mio dovere è lavorare”. Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile, polemizzando con chi “dice che il prezzo delle mascherine lo fa il mercato, sorseggiando i loro centrifugati”.
I dati che arrivano dalla Germania – aggiunge il commissario commentando la notizia che l’ R con zero, l’indice di contagiosità del virus, è tornato a salire in Germania da 0,7 a 1,1 – dimostrano come sia alto il rischio di tornare ad un lockdown totale se si alleggeriscono troppo in fretta le misure di contenimento prese.
“Il governo sta valutando se definire di nuovo delle zone rosse per evitare l’estensione di nuovi focolai di infezione, che riprendono a manifestarsi – ha aggiunto – Ecco perché uscire dal lockdown non è facile ed ecco perché essere costretti a tornare al lockdown non sarebbe difficile”
Tornando alla questione delle mascherine, Arcuri ha ribadito che “lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Ho fissato il prezzo massimo nell’interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il ‘Cura Italia’: abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio”. “Lo Stato deve produrre tutte le mascherine che può e incentivare la produzione, l’idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità dell’impresa italiana di produrne è superficiale o assai poco informata – aggiunge -. E’ economia di guerra? No, è senso civico. E’ per sempre? No, finché il mercato non sarà libero. E’ un danno per i vergognosi speculatori, lo rivendico. Non ci saranno più le mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, nessuna che costi più di 0,50 euro”.
“Da lunedì potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l’attuale fornitura. Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all’inizio dell’emergenza”. Lo ha detto il Commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla protezione civile.
“Il Premier Conte ha dato una molteplicità di informazioni ai cittadini come il momento richiedeva, non ha fatto cenno alla app di contact tracing, ma non significa che il lavoro non proceda: stasera abbiamo una riunione di coordinamento. La app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c’è nessuna controindicazione. A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, sarà in funzione, in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico”, cioè la connessione con il Sistema sanitario nazionale. Così il commissario Domenico Arcuri. Non è stato ancora deciso se i dati raccolti dalla App per il contact tracing saranno conservati sui device dei cittadini o su un server pubblico ha aggiunto Arcuri sottolineando che ovviamente la scelta verrà fatta prima che ‘Immuni’ venga attivata.
“Al momento dello sviluppo si potrà decidere se lasciarli sul telefonino e/o su un server pubblico e italiano – ha detto – In ogni caso non cambia nulla sulla piena e assoluta garanzia della privacy” in quanto i “dati sono criptati”.
Quanto al tema dei tamponi, il commissario ha chiarito che l’Italia “è il primo paese al mondo per tamponi fatti in relazione al numero di abitanti”. “Sono ancora pochi e ne dovranno esser fatti di più, ma facciamo pace con noi stessi – ha ammonito – e mettiamo i cittadini nelle condizioni di avere tutte le informazioni e le risposte che meritano”.
Secondo i dati, in Italia sono stati fatti ieri 2.960 tamponi ogni centomila abitanti, in Germania 2.474, “il 20% in meno”, in Gran Bretagna 1.061, un terzo dell’Italia, e in Francia 560, un sesto del nostro paese.
A ieri sono stati distribuiti alle Regioni 2,5 milioni di tamponi e ne sono stati effettuati oltre 1,7 milioni, ha concluso Arcuri, sottolineando dunque che le Regioni “hanno ancora a disposizione 800mila tamponi”. “Continueremo con una massiccia distribuzione per essere certi che ce ne sia sempre una quantità sufficiente”
Il numero di contagiati dal coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei tre milioni, secondo un calcolo della Johns Hopkins University. Il numero dei casi confermati è esattamente 3.083.467. Il Paese più colpito sono gli Usa, con 1.002.498 casi. I morti sono 213.273.
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