La presidenza del Consiglio aggiorna le sue risposte alle domande più frequenti, che fungono da linee guida sull’applicazione delle misure adottate dal governo per fronteggiare l’epidemia Coronavirus. Palazzo Chigi conferma che si può uscire, oltre che per andare al lavoro, per buttare la spazzatura o andare a fare la spesa. Ci si può anche recare nelle attività commerciali, come le edicole e i tabaccai, che continuano ad essere aperte. Ci si può spostare in bicicletta per andare al lavoro e per sport, mantenendo sempre le distanze di sicurezza. E’ possibile fare attività motoria all’aperto, anche nei parchi pubblici a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro.
Si può portare a spasso il cane evitando assembramenti o portare il proprio animale domestico dal veterinario, ma non per visite di routine. Si possono andare a trovare i figli, per le coppie separate, o i propri genitori non autosufficienti. Le merci possono continuare a circolare senza limitazioni. Gli uffici pubblici restano aperti: l’assenza di disinfettanti per le mani non ne giustifica la chiusura. Ai dipendenti pubblici malati di Coronavirus non vengono decurtati i giorni di malattia. Possono essere decise limitazioni del trasporto pubblico locale. Sono vietate le assemblee di condominio e le assemblee delle associazioni, a meno che non si svolgano a distanza. Nessuna limitazione per agricoltura e pesca.
Quanto al turismo, gli italiani e gli stranieri che sono in vacanza devono limitare gli spostamenti a quelli necessari a tornare a casa. I bar e ristoranti degli alberghi possono servire solo i loro clienti. Agli albergatori non compete verificare la sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche
In tanti ieri avevano cercato ‘sfogo’ nei parchi, correndo, in bici o seduti al sole, ma non sempre rispettando le distanze di sicurezza. Eppure, per estrema cautela, da Aosta a Matera molti sindaci chiudono parchi e giardini. In Campania lo stop è sancito da un’ordinanza del governatore De Luca. Ad Ancona diventano off limits pure le spiagge, a Portovenere le scogliere. A Ravenna e Cervia l’appello è a non andare in spiaggia, in vista del primo weekend dell’era pandemia. Altri hanno riempito i social di domande temendo multe e denunce. Da qui il ‘sigillo’ del ministero. Altrettanto inequivocabile, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia: “La passeggiata al parco si può fare, ma già a correre si mettono in difficoltà gli altri”, dice. Idem se si tratta di “uscire per un giro del palazzo, per la spesa, per portare fuori il cane”, mentre bacchetta: “Andare a cena da amici è assolutamente sconsigliabile”.
Insomma il mantra è: “Più stiamo in casa e meglio è“. Netto anche il commissario straordinario Angelo Borrelli: “Bisogna darsi delle regole e mantenere le distanze, anche in famiglia”. Ma nell’Italia improvvisamente casalinga o che si mette in fila per la spesa, non mancano i trasgressori fra denunce e arresti. In tutto finora sono 2.162 i denunciati, secondo il Viminale, su 106.659 mila persone controllate mentre sfiorano quota 19mila le verifiche nelle attività commerciali. Sui controlli invoca “rigore ma anche profonda umanità”, il capo della polizia Franco Gabrielli. E spiega: “Più che colpire, dobbiamo far comprendere” ai cittadini il senso dei divieti.
Chiusi i bar, i ristoranti, tutti i negozi di vendita al dettaglio. Chiusi i centri commerciali, i parrucchieri, i centri estetici. Chiusi i mercati di ogni tipo. Il nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte rende l’Italia una sorta di “grande Wuhan” ma salva i servizi essenziali: non solo i negozi che vendono alimentari ma anche trasporti pubblici, poste, banche, servizi assicurativi.
Fino al 25 marzo. Stop a gelati, birre, pranzi al mare, passeggiate nei mercati rionali (sulle quali nel governo restava forte allarme per l’affluenza di persone ancora in questi giorni). Stop a chi vuol comprarsi un vestito, un profumo. Fra due settimane avremo tutti i capelli un po’ più lunghi ma, assicura il Dpcm a nessuno sarà proibito di comprare cibo (anche a domicilio), saponi, detersivi, lampadine. Aperti anche idraulici, meccanici, pompe di benzina e artigiani. Garantita l’attività di edicole e tabaccai. Garantita, soprattutto, l’apertura di farmacie e parafarmacie.
Non solo anche gli ambulatori veterinari resteranno aperti così come ottici e fotografi. Eppure la nuova stretta serve a spopolare, in maniera radicale le strade dell’intero Paese, tanto che nel Dpcm si invita aziende e servizi professionali ad incentivare ferie, congedi retribuiti e lavoro agile. Non fa eccezione la Pubblica amministrazione che dovrà agire in smart working fatta eccezione per i servizi indifferibili da rendere al pubblico.
Commenta per primo