Ecco una carrellata sulla diffusione del coronavirus oggi in altri paesi, dove i contagi si sono manifestati alcune settimane dopo che in Italia.
SPAGNA – Con altre 809 nuove vittime nelle ultime 24 ore, sale a 11.744 il bilancio dei morti per il coronavirus. Secondo gli ultimi dati odierni del ministero della Salute citati dall’agenzia Efe, inoltre, i nuovi contagi sono 7.026 che porta il totale a 124.736 casi in tutta la Spagna, che diventa il secondo Paese al mondo più colpito per numero di casi dopo gli Stati Uniti.
INGHILTERRA – Il bel tempo previsto in questo weekend in gran parte del Regno Unito alimenta i timori di una nuova ondata di trasgressioni al lockdown e di passeggiate collettive non giustificate. Lo riportano i media inglesi, evidenziando il moltiplicarsi dei moniti da parte del governo e della polizia, chiamata a rafforzare i pattugliamenti. “State a casa“, ha ribadito ai britannici nelle ultime ore il ministro della Sanità, Matt Hancock, in questa fase “è l’unico modo per proteggere voi e le vostre famiglie dalla malattia“, il cui contagio continua a diffondersi nel Regno. “Non è una richiesta, è una direttiva” valida anche nel weekend. Casi di contagio e scarsa tutela vengono intanto denunciati fra gli equipaggi dei residui voli a lungo raggio di British Airways. Mentre il Times cita un esperto, l’epidemiologo Graham Medley, uno dei consulenti del governo di Boris Johnson sui modelli di previsione sull’epidemia, che torna a paventare un possibile fallimento del lockdown e la mancanza in quel caso di un piano B: piano che a suo dire dovrebbe riprendere in considerazione l’ipotesi – già evocata e poi scartata con l’espressione ‘immunità di gregge’ – di arrendersi all’idea di una diffusione inevitabile del virus, seppure in forma “meno mortale possibile”, nella speranza che gradualmente possa produrre una massa critica di persone immuni.
STATI UNITI – L’epidemia ha fatto registrare un nuovo triste record, perché – secondo i dati della John Hopkins University – le vittime da coronavirus in 24 ore sono state 1.480. In totale i decessi da quando si è diffusa la pandemia nel Paese sono 7.406.
Un crescente numero di persone giovani o comunque sotto i 60 anni si sta ammalando gravemente o sta morendo a causa del coronavirus: lo ha detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms, secondo quanto riporta l’Independent. “Stiamo vedendo un maggior numero di persone più giovani gravemente malate”, ha affermato l’esperta. “Nel complesso gran parte delle persone affette gravemente da questa malattia e ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono più anziane e sono persone con malattie pregresse”.
INDIA – Registrato ieri un record di 601 nuovi casi di coronavirus: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riporta la Cnn. Si tratta di un incremento del 26% rispetto a giovedì. I dati della Johns Hopkins University indicano intanto che il totale dei contagi in India ha raggiunto quota 3.082, con 86 decessi e 229 persone guarite. L’impennata dei casi giornalieri, secondo un funzionario del ministero della Sanità, è legata ad un raduno religioso che ha avuto luogo in una moschea di New Delhi il mese scorso. Finora 647 casi sono stati collegati direttamente a questo raduno e tutte le persone contagiate sono state identificate e poste in isolamento.
GIAPPONE – I nuovi casi di coronavirus a Tokyo hanno superato per la prima volta quota 100 in 24 ore, segnando così un nuovo record giornaliero. L’ultimo bollettino del governo metropolitano indica che 118 persone sono risultate positive nella giornata di sabato, portando il totale nella capitale a quota 891. Aumenta così la pressione sul premier Shinzo Abe per decretare lo stato di emergenza. Fino a ieri le persone ammesse negli ospedali di Tokyo erano 704, fanno notare i media, un dato che era già molto vicino al limite di 750 posti letto riservati ai pazienti di coronavirus. Intanto, per il secondo fine settimana consecutivo le strade delle capitale sono semi-deserte in seguito all‘invito della governatrice Yuriko Koike ai cittadini a stare a casa ed uscire solo per motivi essenziali.
CINA – La Cina si è fermata e ha onorato la memoria delle oltre 3.300 vittime del coronavirus e dei primi 14 ‘martiri’ caduti in prima linea nell’Hubei lottando contro la pandemia. L’intero Paese s’è raccolto in silenzio alle 10 (le 4 in Italia) per 3 minuti e nell’aria sono risuonate sirene e clacson di auto. Il presidente Xi Jinping e i vertici di Partito comunista e governo, tutti con un fiore bianco sul petto, hanno tenuto una cerimonia alla Zhongnanhai, compound di Pechino della leadership, sostando in raccoglimento davanti alla bandiera nazionale cinese a mezz’asta. Intanto vengono ripristinate le misure restrittive a Wuhan.
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