Sono stati fatti sbarcare stamattina i circa seimila passeggeri che erano rimasti bloccati a bordo della nave “Costa Smeralda” della Costa Crociere da ieri nel porto di Civitavecchia in attesa che nell’ospedale Spallanzani venissero effettuate le analisi necessarie a stabilire se una coppia di turisti cinesi di Hong Kong avesse contratto il coronavirus. In realtà solo la donna cinese aveva manifestato sintomi di tipo influenzale (che avrebbero potutot far sospettare un malanno riconducibile al temuto virus), tuttavia, per precauzione anche il marito – che risultava in perfette condizioni di salute – è stato messo in isolamento nell’ospedale di bordo.
La coppia era arrivata da Hong Kong all’aeroporto Malpensa di Milano lo scorso 25 gennaio per poi dirigersi a Savona, dove è salita sulla nave per la crociera. Sulla nave ci sono 751 cinesi, di cui 374 imbarcati a Savona.
La nave “Costa Smeralda” nelle ultime ore, durante il suo tour, aveva fatto tappa a Marsiglia, Barcellona e Palma di Maiorca.
Comunque, il comandante della direzione marittima del Lazio della Guardia Costiera, Vincenzo Leone, aveva affermato che « la situazione è sotto controllo e al momento non risulta che vi siano motivi di preoccupazione a bordo».
LE CIFRE AGGIORNATE SUL CONTAGIO E LE MISURE PRECAUZIONALI CHE RIGUARDANO ANCHE LO SPORT
Diamo intanto un aggiornamento sull’andamento del diffondersi del contagio in Cina e sulle contromisure messe in atto.
L’ultimo bilancio degli effetti del coronavirus è di 170 morti e 7.700 infezioni. L’aumento giornaliero delle vittime è stato di 38 unità, il più alto dall’inizio dell’epidemia; oltre 1.700 i nuovi casi. Infetti tre dei giapponesi rientrati da Wuhan. Oggi previsto il rimpatrio dei cittadini italiani e di quelli britannici. Sempre oggi riunione degli esperti Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), che potrebbe dichiarare l’emergenza internazionale. In osservazione un turista cinese che si è sentito male in centro a Roma, ma per cause da accertare.
Si è appreso inoltre che risalgono a metà dicembre i primi casi di trasmissione da uomo a uomo del coronavirus 2019-nCoV e sono quindi precedenti perfino alla notifica dei primi casi dell’infezione.
LE RIPERCUSSIONI –
Ikea chiude in via temporanea tutti i suoi 30 store in Cina.
La Federcalcio cinese ha deciso di rinviare tutte le partite in programma nel 2020. L’epidemia rischia di far saltare anche il Gran Premio di Formula 1 di Shanghai in programma per il 19 aprile. La Fia valuterà il calendario delle prossime gare e, se necessario, prenderà tutte le misure necessarie per aiutare a proteggere la comunità mondiale degli sport automobilistici e il grande pubblico”.
La Toyota ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio. Starbucks ha annunciato la chiusura temporanea di metà dei punti vendita in Cina. Pochi giorni fa anche McDonald’s aveva annunciato una decisione simile. Le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli da e per la Cina.
In Europa i casi di contagio salgono a 10: oltre a quello in Finlandia, ce ne sono 5 in Francia e 4 in Germania.
LE MISURE IN ITALIA . «Italia – dice il presidente del Consiglio Giusppe Conte – è in prima linea per le misure di prevenzione e contrasto a questo virus. Confermiamo la nostra massima attenzione, ci manteniamo aggiornati per intensificare, se necessario, le nostre cautela. Già adesso, senza necessità di diffondere allarmismi e che si alimenti alcuna forma di panico, noi stiamo adottando tutte le iniziative per fronteggiare i rischi connessi al coronavirus. Non siamo preoccupati, ma siamo vigili».
«Stiamo lavorando perché un volo parta domani e provi a raccogliere i 60 italiani che vivono lì e chiedono di poter rientrare da Wuhan», ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza durante la registrazione di una puntata di Porta a Porta. “La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata – ha aggiunto Speranza -. Bisogna tenere alta l’attenzione ma non bisogna fare allarmismo. Ho chiesto una riunione urgente dei ministri europei perché anche gli altri paesi facciano altrettanto, ma stiamo parlando di nove casi in tutta Europa, non bisogna fare allarmismo”.
«Sono una cinquantina gli italiani che torneranno in Italia – ha detto poco il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a Radio Radio – Stiamo valutando dove far proseguire la quarantena, che certamente ci sarà, limitata ad un quindicina di giorni, che è il periodo d’incubazione del virus».
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