CORRADINO MINEO, senatore di Sinistra Italiana, intervistato da Radio Cusano Campus sulla vicenda Consip, ha detto tra l’altro: «Tutta la caciara che si è montata qualche giorno fa su un presunto un “golpe giudiziario” realizzato da un magistrato e due carabinieri mi è sembrato subito poco credibile. Ne ho visti tanti di attentati alle istituzioni democratiche, ma così smandrappati mai. In questa inchiesta al momento non c’è reato, ma è preoccupante che anche intimi del presidente del Consiglio ronzassero come mosche intorno a Consip. Questo, come cittadino, mi preoccupa. Le fughe di notizie ci sono state, però bisogna chiedersi alcune cose: Queste fughe hanno danneggiato l’inchiesta? Qualcuno le ha manovrate?
Quanto al Caputano Ultimo, personaggio dei carabinieri con un passato glorioso, del quale spesso i miei giornalisti di Rai3 erano infatuati, devo dire che apprezzo un carabiniere che fa il suo dovere, apprezzo meno un carabiniere che si considera salvatore dell’Italia».
«Quello che pare stia succedendo nel Csm è un po’ allarmante – ha proseguito Mineo – perchè il Csm sembra orientato ad imporre il cambiamento di funzioni di Woodcock, cioè lo si vuole obbligare a non fare più il pm. Questo è un segnale pesantissimo, con il Csm che, ad inchiesta ancora aperta, interviene come un ariete su un giudice. Se fosse successo ai tempi di Mani pulite ci sarebbe stata un’insurrezione popolare».
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