COVID-19: AGGIORNAMENTO al 4 gennaio/ Ancora alta la percentuale di contagiati in rapporto ai tamponi: 13,8%

L’aggiornamento dei dati sull’epidemia di covid-19 in Italia segnala oggi 4 gennaio che i nuovi contagi sono  10.800, che, facendo il raffronto con i 77.993 tamponi effettuati, rappresentano il 13,8%. Un po’ meno di ieri, ma un rapporto ancora troppo alto, segno che il virus continua a circolare e ad infettare con una velocità che richiede nuove misure restrittive per arginarlo, soprattutto se, come è sperabile, il governo mantenga ferma l’indicazione di riaprire, sia pur parzialmente, le scuole il 7 gennaio. Ancora alto, benché inferiore a quello di ieri, il numero delle vittime: 348.

Diminuiscono leggermente i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il virus: sono 4 in meno rispetto a ieri nel saldo fra entrate e uscite, con 136 nuovi ingressi. I malati attualmente ricoverati in terapia intensiva sono 2.579, contro i 2.583 di domenica. Nei reparti ci sono invece 23.317 persone, 242 in più di domenica. Aumentano i guariti o dimessi, 16.206, per un totale da inizio pandemia di 1.520.106. Le vittime arrivano invece in totale da gennaio dell’anno scorso a quota 75.680.

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo,  vaccinatosi oggi allo Spallanzani di Roma, commenta così i dati: «Credo che i prossimi giorni sono ancora di attesa. Non possiamo veramente abbassare la guardia, la situazione è ancora critica e decisamente instabile. Stiamo verificando l’andamento della curva epidemica che ci dice che la curva si è stabilizzata, non sta scendendo. Alcune regioni hanno un Rt (indice di contagio) che sta salendo e in tre sono sopra l’1 – prosegue Miozzo – Verificheremo dopodomani quale è il parametro per l’intero Paese sulla base degli ultimi dati disponibili. In questo momento – prosegue Miozzo – verifichiamo il risultato dei giorni dello shopping pre-natalizio con l’assalto ai negozi. E’ molto probabile che ci sarà una decrescita, che le due settimane di restrizioni che il Governo ha imposto al Paese daranno dei risultati. Ma i risultati li vedremo a partire dalla settimana prossima. Verso la metà di gennaio verificheremo se la curva ha beneficiato delle restrizioni dolorose che sono state imposte agli italiani».

Quanto alle vaccinazioni in corso, Miozzo ha tenuto sottolineare che «la Regione Lazio e lo Spallanzani stanno facendo un ottimo lavoro. Le regioni che sono più indietro cercheranno di seguire. Non è una gara, è una cosa estremamente seria. Il Lazio ha dimostrato di saper fare bene la vaccinazione di massa. Questa è la più grande campagna di vaccinazione della storia del nostro paese. Dobbiamo metterci a regime in tutte le regioni del nostro Paese».

Sono 150.245 le persone a cui finora è stato somministrato il vaccino in Italia, pari al 31,3% rispetto alle dosi ad oggi arrivate. La Regioni con la percentuale più alta sono il Lazio (61,4%), la Toscana (56%) e il Veneto (55,5%). In coda alla classifica ci sono invece Lombardia (7,9%), Calabria (5,2%), Valle d’Aosta (4,4%), Sardegna (3,7%) Molise (1,7%).

E’ previsto per domani (martedì) l’arrivo in Italia di altre 470mila dosi del vaccino della Pfizer Biontech. Si tratta della seconda tranche delle spedizioni destinate al nostro Paese che in questa prima fase ha diritto a 3,4 milioni di dosi. I farmaci saranno distribuiti direttamente dalla casa farmaceutica nei 294 punti di somministrazione indicati dalle regioni al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. 

Intanto si apprende che l’Agenzia europea del farmaco (Ema), secondo quanto riferisce l’ANSA, ha rinviato a mercoledì il parere sul vaccino Moderna. La commissione si è riunita oggi per valutare i risultati della sperimentazione, ma la decisione slitta alla riunione di mercoledì, già in calendario.

NUOVO LOCKDOWN IN GRAN BRETAGNA

Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato in un discorso televisivo al Paese un terzo lockdown nazionale esteso a tutta l’Inghilterra per far fronte alla nuova impennata esponenziale di casi di Covid registrata in tutto il Regno e alimentata dalle nuove varianti di coronavirus. Johnson ha definito “allarmante” la cosiddetta variante inglese, più contagiosa “dal 50% al 70%” del precedente ceppo e ha parlato di un aumento dei ricoveri in ospedale del 40% maggiore rispetto alla prima ondata di aprile.

Commenta per primo

Lascia un commento