Aggiornamento al 7 gennaio dei dati sull’epidemia di covid-19 in Italia: sono 18.020 le persone risultate positive al virus nelle ultime 24 ore su 121.275 sottoposte al tampone, quindi l’indice di contagiosità è ancora alto: pari al 14,8%. I morti sono stati 414, che portano il totale delle vittime in Italia dall’inizio della pandemia a 77.291.
Tornano a salire inoltre i ricoveri per Covid sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Secondo i dati del ministero della Salute, sono 2.587 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 16 più di mercoledì tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 156. Nei reparti ordinari degli ospedali ci sono invece 23.291 pazienti, 117 in più nelle ultime 24 ore. Gli attualmente positivi sono 571.055, rispetto a mercoledì 2.343 in più, mentre i guariti e i dimessi in un giorno sono 15.659 per un totale dall’inizio dell’emergenza di 1.572.015
Nove regioni con terapie intensive oltre la soglia di allerta – Dopo i progressi delle scorse settimane, torna a aumentare il numero di regioni che supera la soglia d’allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva: la media nazionale si attesta infatti al 30%, ma a superare questa soglia sono 9 regioni, ovvero 3 in più in una settimana. Cresce anche il numero delle regioni che superano la soglia d’allerta del 40% dei posti nei reparti ospedalieri: sono anche in questo caso 9, una in più rispetto a una settimana fa. Lo mostrano i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 6 gennaio.
In base al decreto del ministro della Salute del 30 aprile 2020, la soglia di allerta di posti in terapia intensiva occupati da malati Covid è stata stabilita essere del 30%.
A livello nazionale, in base agli ultimi dati, la percentuale si attesta esattamente su questa cifra. Ma sono 9 le regioni in cui viene superata: Emilia Romagna (31%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (32%), Lombardia (38%), Piemonte (31%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (50%), Puglia (33%) e Veneto (37%).
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