Il bollettino del ministero della Salute segnala oggi, 23 ottobre, un incremento di 19.143 contagiati dal covid-19 nelle ultime 24 ore su 182.032 tamponi effettuati (il numero più alto dall’inizio dell’emergenza). Minore rispetto a ieri (ma purtroppo ancora molto alto) anche il numero delle persone decedute: 91 (ieri erano 136), che porta il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia a 37.059.
Il report settimanale del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, fa sapere che su 6.628 posti di terapia intensiva oggi disponibili in Italia il 15% è occupato da pazienti Covid, percentuale che scende all’11% se si considerano anche gli ulteriori 1.660 posti letto attivabili con i ventilatori che sono già stati distribuiti alle regioni. La regione con la percentuale più alta di pazienti in terapia intensiva – rispetto ai posti a disposizione – è l’Umbria (che ha un tasso di occupazione al 27,85%) seguita dalla Campania (21,71%) e dalla Sardegna (20,69%). In Lombardia la percentuale è al 15,69% mentre il tasso più basso si registra in provincia di Trento, con l’1,96%.
Sull’andamento dell’epidemia interviene l’Istituto Superiore di Sanità affermando, nel suo report settimanale, che di fronte al rapido peggioramento “sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità”. E sottolinea che “la situazione in Italia evidenzia segnali di criticità dei servizi territoriali”. Insomma, secondo l’ISS è fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine.
Inoltre l’Istituto Superiore di Sanità ricorda che sono complessivamente 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi, anche se per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi).
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