Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fissato il secondo giro di consultazioni delle forze politiche sulla crisi di governo con il seguente calendario: martedì 27 alle 16 (dopo una telefonata con il senatore a vita Giorgio Napolitano) riceverà il presidente del Senato Elisabetta Casellati e alle 17 il presidente della Camera Roberto Fico; a seguire i partiti minori. Mercoledì pomeriggio-sera Forza Italia, Fratelli d’Italia, il Pd, Lega, e, ultimo, il M5s alle ore 19.
Giornata intensa, oggi, con incontri tra il capo del M5s, Di Maio, e il capo del Pd, Nicola Zingaretti, seguiti in serata da un incontro a tre fra i due e il presidente Giuseppe Conte.
A Roma, in un appartamento del centro storico, si è svolta una riunione dei vertici dei Cinque stelle. All’incontro Luigi Di Maio che è stato a Palazzo Chigi prima di dirigersi all’appuntamento, i capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli e gli altri esponenti di spicco del Movimento.
I capigruppo Pd Andrea Marcucci e Graziano Delrio sono stati al Nazareno per un incontro con il segretario Nicola Zingaretti. “Non ci sono veti, vogliamo parlare di contenuti“, ha risposto Marcucci all’uscita dal sull’ipotesi di Conte premier di un governo M5s-Pd.
La direzione nazionale del Partito Democratico è stata convocata dal presidente del partito, Paolo Gentiloni, per domani martedì 27 agosto alle 18. Nella convocazione si avvertono i membri della direzione che l’orario potrebbe essere aggiornato alla luce degli sviluppi della crisi.
“Sono e rimango convinto che serva un governo per questo paese, un governo di svolta”, afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Voglio difendere l’Italia dai rischi che corre – ha aggiunto il segretario -, che vuol dire anche difendere le idee, la dignità i valori e la forza del Pd. Bisogna ascoltarsi a vicenda, le ragioni degli uni e degli altri e mi auguro che nelle prossime ore ci sia la possibilità di farlo, finora non era avvenuto”. Servono “elementi di discontinuità sia sui contenuti sia su una squadra da costruire”, ribadisce Zingaretti.
Tra i Cinque Stelle non sono passati inosservati diversi commenti che ieri, su Fb, i militanti Dem hanno rilasciato nel corso della diretta del punto stampa di Zingaretti: commenti, molti dei quali, si sottolinea in ambienti M5s, a favore di un governo giallo-rosso che abbia Giuseppe Conte premier. Linea, questa, sostenuta finora senza alcuna deroga da Di Maio nella trattativa con i Dem.
Naturalmente non perde occasione per dire la sua anche il senatore di Rignano, Matteo Renzi, il quale afferma: “Adesso la crisi di governo è nelle mani dei segretari di partito. Io come tutti auspico che prevalgano la saggezza e la responsabilità, da parte di tutti. Dire ‘prima gli italiani’ oggi significa dire: mettiamo a posto i conti e garantiamo un governo”. Parole ovvie. Forse anche troppo ovvie per non lasciare spazio a qualche dubbio sui suoi comportamenti, visto che dopo le elezioni del 2018 fece saltare ogni trattativa tra Pd e M5s, costringendo quest’ultimo a finire tra le braccia della Lega di Salvini.
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