Dal 4 al 6 settembre il Festival della Mente a Sarzana. Gli eventi nel nuovo format di questo appuntamento non solo culturale

La XVII edizione del Festival della Mente si terrà a Sarzana da venerdì 4 a domenica 6 settembre. Il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee è promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana e ha la direzione di Benedetta Marietti (www.festivaldellamente.it).

Nonostante i lunghi mesi di emergenza sanitaria il festival torna come appuntamento imprescindibile ponendosi come motore di una crescita non solo culturale ma anche economica e sociale.

Quest’anno la manifestazione si presenta con un format nuovo, rivisitato, ma che mantiene

l’impronta tradizionale e riconoscibile nel rispetto delle norme di contenimento del virus Covid-19.

20 incontri in presenza di pubblico, contemporaneamente trasmessi in live streaming, per

allargare la comunità del festival oltre i confini della città; 4 di questi incontri saranno ibridi, con un

relatore a Sarzana che dialoga a distanza con un ospite in collegamento video. Il programma

comprende anche 6 contributi video di ospiti internazionali, realizzati appositamente per il festival

e visibili solo online, sul sito e sui canali Facebook e YouTube nei tre giorni della manifestazione.

Il filo conduttore di questa edizione è il sogno, una parola dai molteplici significati, letterali o

metaforici, che può essere declinata e interpretata in modo diverso dai relatori in ambito

umanistico, scientifico, artistico, che rispecchia la natura multidisciplinare del festival e che si presta

a generare riflessioni sul mondo contemporaneo.

«Ho in me tutti i sogni del mondo. È stato il verso di una poesia di Fernando Pessoa intitolata

Tabaccheria a ispirare il filo conduttore della XVII edizione del Festival della Mente» dichiara

Benedetta Marietti, direttrice del festival «In questi ultimi mesi la parola “sogno” ha acquisito un

nuovo significato e oggi, dopo quello che è successo, simboleggia il desiderio di costruire un

mondo nuovo, diverso, più umano e sostenibile, che possa e debba ripartire dalla cultura.

Attraverso le voci sapienti e appassionate dei suoi relatori, il festival può contribuire a dare una

risposta ai nostri bisogni più profondi e a trasmetterci speranza. E proprio perché mette al centro

l’idea e la pratica della condivisione, rappresenta uno straordinario ponte che unisce fra loro le

persone, rispondendo così a una responsabilità sociale di cui l’interlocutore è la società intera».

LE CONFERENZE

Apre il festival l’immunologo Alberto Mantovani, il ricercatore italiano più citato nella letteratura

scientifica internazionale, con la lectio magistralis “Immunità, dal cancro a Covid-19: sogni e

sfide”. Negli ultimi anni sta diventando realtà il sogno dei padri della medicina: utilizzare le armi del

sistema immunitario nella lotta contro il cancro. Le terapie immunologiche si sono affiancate con

successo alle strategie tradizionali. Il sogno, ora, è trovare nuove armi sempre più efficaci, ma

anche coniugare l’avanzamento tecnologico con la sostenibilità. Un’altra sfida è capire – e

plasmare – la risposta immunitaria contro il virus Covid-19. Infine, ma non ultima, la condivisione

delle terapie più nuove ed efficaci, a livello mondiale, a beneficio della salute di tutti (ingresso libero

con biglietto).

Il sogno nella letteratura

Amore, amicizia, perdono e tradimento, desideri proibiti e sogni ad occhi aperti. È possibile

parlarne senza retorica? Lo scrittore Eshkol Nevo, abile tessitore di storie, in collegamento da

Israele, ne tratterà con lo psicologo e giornalista Massimo Cirri. Sul palco del festival anche

l’artista e fotografa Pax Paloscia che ha illustrato l’ultimo libro di Nevo Vocabolario dei desideri,

uscito quest’anno per Neri Pozza. Tre piani, romanzo di Nevo del 2017, è diventato un film con la

regia di Moretti, di prossima uscita.

Lo scrittore Paolo Di Stefano racconta l’emigrazione italiana del dopoguerra: a seguito di un

accordo tra i governi di Roma e Bruxelles del 1946, migliaia di giovani italiani andarono a lavorare

nelle miniere belghe in cambio di carbone, allettati da promesse di agiatezza. I sogni di benessere,

però, si tramutarono in sacrifici e nostalgia e, talvolta, in tragedie, che fecero ben presto

dimenticare le premesse che li avevano spinti a partire.

Da Sarzana Alessandro Zaccuri si confronta, in videocollegamento, con l’iraniano Kader

Abdolah, uno dei più importanti scrittori del suo paese, perseguitato dal regime dello scià e poi da

quello di Khomeini, rifugiato politico in Olanda dal 1988. Grande testimone della necessità

dell’incontro con l’altro, è un cittadino europeo del XXI secolo, capace di ospitare nel proprio

sguardo culture differenti e di maturare così una nuova visione del mondo.

Matteo Caccia, che raccoglie, scrive e racconta storie per la tv, il teatro e la radio, esplora il tema

del sogno delle vie d’Europa con lo scrittore e conduttore radiofonico Mathijs Deen, in

collegamento video dall’Olanda, che ci parla di come le vie di transito europee non siano mai state

protagoniste di un’epica nazionale come quelle degli Stati Uniti. Eppure anche l’Europa ha una rete

interconnessa di strade che attraversano l’intero continente: passaggi che nel corso dei secoli sono

stati battuti da esploratori, conquistatori, mercanti, eserciti in battaglia, gente in cerca di fortuna o in

fuga da persecuzioni (evento in collaborazione con il festival I Boreali).

I sogni della storia

La storia è da sempre molto amata dal pubblico del festival: Alessandro Barbero, amico di lunga

data della manifestazione, quest’anno tiene una lezione dedicata a “Il sogno nella letteratura

medioevale”. L’ambizione di trovare un senso ai sogni accompagna da sempre l’umanità. Per gli

uomini del Medioevo, come per gli antichi, il sogno era un avvertimento numinoso, non un corto

circuito prodotto dal proprio inconscio; ma anche loro sapevano che nel sogno le leggi della logica

e della fisica sono sospese. Perciò i loro scrittori ricorrevano al sogno quando volevano inquadrare

un materiale davvero sbalorditivo: ne è un esempio il Dante della Commedia.

Lo scrittore e studioso del pensiero antico Matteo Nucci tiene due incontri – uno sulle Termopili e

uno su Salamina – incentrati sul grande sogno della libertà degli antichi Greci. Il primo è dedicato

alla battaglia delle Termopili, che vide opposti l’esercito persiano del re Serse e una coalizione

delle poleis greche. L’esito sembrava scontato, vista la schiacciante superiorità numerica dei

persiani; ma trecento spartani, guidati da Leonida, resistettero tre giorni al passo delle Termopili,

mentre la flotta persiana fu danneggiata da una tempesta e dalle triremi ateniesi.

Pochi giorni dopo, Serse lasciò che i suoi soldati depredassero una Atene semideserta: il genio

politico e militare dell’ateniese Temistocle, che aveva fatto evacuare la città, spinse gli stranieri in

trappola nelle strette acque di Salamina, dove le triremi greche distrussero la flotta persiana sotto

gli occhi di Serse. Il sogno greco si fa realtà: è impossibile sottomettere chi non è disposto a

rinunciare alla propria libertà.

I sogni della scienza

Il neuroscienziato Piergiorgio Strata analizza il sogno dal punto di vista dell’attività cerebrale:

senza sonno vi è la morte per il crollo delle difese immunitarie. In assenza di messaggi che

provengono dal mondo esterno, il cervello mantiene una determinata comunicazione al suo interno

mettendo insieme in maniera frammentata memorie recenti e lontane. Da qui emergono contenuti

che si manifestano come sogni, un’attività mentale da mettere sullo stesso piano di quella della

veglia.

“L’evoluzione imprevedibile” è il titolo dell’incontro tra il filosofo della scienza Telmo Pievani, a

Sarzana, e il filosofo teoretico Carlo Sini, membro dell’Accademia dei Lincei, collegato in

videoconferenza. Il confronto fecondo tra le loro visioni sulla nascita dell’uomo culturale apre la

strada a un dialogo costruttivo tra scienza e filosofia: Pievani usa la metafora della matrioska per

suggerire la complessità stratificata e irriducibile delle forme viventi sul nostro pianeta, virus

compresi. Sini definisce ogni teoria efficace un sogno riduttivo, ma esatto e necessario.

Telmo Pievani tiene anche una conferenza-spettacolo per raccontare al pubblico quella che in

filosofia della scienza si chiama “serendipità”: gli scienziati si pongono una domanda di ricerca,

progettano esperimenti, e si imbattono in evidenze inaspettate. La penicillina, i raggi X, il primo

chemioterapico, il vaccino attenuato, i vetri infrangibili, il forno a microonde ne sono alcuni esempi,

e dimostrano come la natura sia molto più grande dell’immaginazione di scienziati e filosofi e sia

sempre pronta a sorprendere.

Il sogno nell’arte

La storica dell’arte Anna Ottani Cavina parla di “Sogni dipinti” ripercorrendo l’età romantica: alcuni

artisti, fra Settecento e Ottocento, avvertirono la fascinazione per il mondo dei sogni e

dell’inconscio, con forte anticipo sulle acquisizioni della scienza, segnando una rottura con la realtà

e un affondo nelle tenebre dell’individuo.

La videoartista svizzera Ursula Biemann orienta la sua ricerca verso luoghi remoti, dove investiga

il cambiamento climatico e la politica ecologica del petrolio, dell’acqua, delle foreste e del ghiaccio.

Nel suo lavoro, intreccia vasti paesaggi cinematografici con filmati documentari e scoperte

scientifiche per narrare una realtà del nostro pianeta in evoluzione, oscillando tra registri empirici,

poetici e fantascientifici.

I sogni dell’individuo e della società

L’antropologa Arianna Cecconi, che collabora anche con il Centro del sonno di Marsiglia, parte da

una ricerca etnografica nata sulle Ande Peruviane e proseguita in Europa per esplorare i diversi

modi dei popoli di sognare, raccontare e interpretare: spiega così che persino gli avvenimenti storici

e le crisi sociali entrano nei nostri sogni creando una trama onirica collettiva.

Lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja affronta il tema “Sogni, visioni, profezie”. In pochi anni il

rapporto con i nostri sogni è cambiato più che nel resto della storia. I sogni un tempo avevano

senso personale e collettivo divenendo mito, narrazione condivisa. Simile era la visione, dove

figure inconsce si manifestano a mente sveglia. Se essa poi era rivolta al futuro, traboccava in

profezia, che indica il destino a singoli, gruppi, popoli.

Dati alla mano, quali sono i ritardi da colmare per essere un paese migliore? Quali sono le tappe da

percorrere per avverare i nostri sogni di progresso e smentire le profezie più funeste? Lo spiega

Massimiliano Valerii, direttore del Censis. Nel mezzo della recessione globale causata dalla

pandemia, esitiamo tra gli errori della percezione e la certezza dei segnali di allarme: c’è però

qualcosa che ciascuno di noi può fare.

La psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris pone l’accento sul pericolo che corrono i

ragazzi che a volte cercano l’avventura nel mondo virtuale, attraverso partecipazione a videogiochi,

esplorazione di siti estranianti o violenti. In rete possono trovare imbonitori, come i trapper che

insegnano loro la trasgressione e l’uso delle droghe. Questo tipo di “sogno” terrorizza genitori ed

educatori.

“Sogni, corpi e delitti” è il titolo dell’incontro con l’anatomopatologa e antropologa Cristina

Cattaneo e la giornalista Alessandra Tedesco. Il sogno del medico legale è quello di svelare i

tanti misteri che si nascondono dietro la realtà, di restituire un’identità alle vittime. La dottoressa

Cattaneo ci racconta storie di passione e tenacia di medici, biologi, archeologi e naturalisti che

hanno contribuito ad aiutare la giustizia, ma anche a farci scoprire qualcosa di più su popolazioni

antiche.

GLI SPETTACOLI

La compagnia di danzatori contemporanei Abbondanza/Bertoni, una delle realtà artistiche più

prolifiche del panorama italiano, porta sul palco del festival Hyenas, spettacolo dedicato alla

relazione tra viso e maschera. Con la metafora di un ballo in maschera si portano in scena i mille

volti dell’uomo d’oggi e la sua incapacità al silenzio. Il silenzio appartiene alla maschera.

Il comico Giacomo Poretti, che prima di diventare un famoso attore è stato infermiere, sbarca a

Sarzana con il monologo “Chiedimi se sono di turno”, che attinge alla sua esperienza personale,

per sorridere assieme al pubblico delle sue memorie di corsia. Lo spettacolo è scritto e interpretato

da Poretti, con la regia di Andrea Chiodi, ed è anche un omaggio agli eroi che hanno portato il peso

della recente pandemia.

I CONTENUTI SPECIALI

Arricchiscono il programma del festival 6 contributi video realizzati appositamente per il festival da

pensatori italiani e internazionali e disponibili nei giorni della manifestazione sul sito e sui social.

Arundhati Roy, scrittrice e attivista indiana impegnata nel campo dei diritti umani, discute con il

giornalista e scrittore Wlodek Goldkorn della pandemia intesa come opportunità per rompere con

il passato e immaginare un nuovo mondo. Siamo di fronte a un portale: possiamo scegliere di

attraversarlo trascinandoci dietro odio e pregiudizi, avarizia, ideali ormai morti, fiumi e cieli inquinati.

Oppure possiamo oltrepassarlo alleggeriti, pronti a immaginare un nuovo mondo e a combattere

per esso.

Il fisico informatico Alessandro Vespignani, della Northeastern University, è tra i massimi esperti

di epidemiologia computazionale, famoso nel mondo per i suoi lavori nel campo delle predizioni

scientifiche e della teoria delle reti. Le nostre tracce sono ovunque: i pagamenti con il bancomat

dicono cosa possiamo permetterci e cosa ci piace; il gps sullo smartphone registra i nostri

spostamenti; l’algoritmo di Facebook impara i nostri gusti fino a conoscere che cosa abbiamo

intenzione di votare alle prossime elezioni. Non è più utopico utilizzare questi dati per scrutare il

futuro di fenomeni molto più grandi: pandemie, guerre, crolli economici e politici, disastri naturali.

Ma gli algoritmi non devono diventare oracoli indiscussi, altrimenti il sogno si trasforma in un

incubo.

Alfredo Brillembourg, architetto di fama mondiale, insignito dalla Biennale di Venezia del Leone

d’oro nel 2012 per il miglior progetto della Mostra Internazionale, da anni studia i meccanismi di

sviluppo della metropoli contemporanea. Con Paola Piscitelli, esperta di Urbanistica e Politiche

del Territorio, riflette su come la pandemia abbia anche rivelato un mondo di città ineguali: nel

“dopo” che abbiamo da scrivere, dobbiamo riappropriarci dell’urbano come utopia collettiva,

orizzonte sconfinato di cittadinanza plurale, arena di rifondazione politica a partire dagli

attraversamenti e non dalle distinzioni, affinché ci sia spazio per i sogni di tutti.

Lo scrittore francese Jean-Paul Dubois – vincitore del premio Goncourt 2019 – esplora temi

esistenziali con il giornalista Stefano Montefiori. È possibile per un uomo vivere in pace con i

propri fantasmi? Il bene e il male, i doni della vita e l’ingiustizia, la fraternità e la rabbia, la pace e la

ribellione, la perdita dell’amore, il rapporto con il padre, i sogni di chi è in prigione.

Jill Lepore, figura unica nel panorama culturale americano, esperta di Storia americana

dell’Università di Harvard e collaboratrice del New Yorker, parlerà con Alessandro Portelli,

studioso di cultura angloamericana, dell’identità di una nazione plasmatasi in cinque secoli di storia.

Un altro contributo video sui sogni sarà proposto dal neuroscienziato e biologo Sidarta Ribeiro,

famoso per i suoi studi sul sonno. Cosa sono i sogni? A cosa servono? Ribeiro, fondatore e

direttore del Brain Institute all’Università Federale del Rio Grande do Norte in Brasile, ci conduce

alla scoperta delle risposte in un viaggio che parte dalla biologia molecolare, dalla neurofisiologia e

dalla medicina, per arrivare alla psicologia, all’antropologia e alla letteratura.

APPUNTAMENTI PER BAMBINI ED EXTRAFESTIVAL

Il Festival della Mente non dimentica i più piccoli e dedica loro tre eventi, a cura di Francesca

Gianfranchi. Due passeggiate, alla scoperta delle piante, degli alberi e della città, e un evento con

Federica Gasbarro, studentessa in scienze biologiche, attivista del movimento Fridays For Future

di Greta Thunberg, trasmesso in streaming sul sito del festival.

Torna anche quest’anno parallelaMente, rassegna off giunta alla settima edizione, coordinata da

Virginia Galli, Francesca Giovanelli e Elisa Palagi, che si svolge il 3 settembre nel centro storico di

Sarzana e che vede come protagonisti artisti e associazioni culturali del territorio.

Biglietti: lezione inaugurale gratuita con biglietto; conferenze 4,00 €; spettacoli 10,00 €

Tutti gli eventi sono visibili anche online gratuitamente nei tre giorni della manifestazione su

www.festivaldellamente.it e sui canali Facebook e Youtube, a eccezione degli spettacoli, delle due

passeggiate per bambini e di parallelaMente.

Informazioni e prevendite dal 6 agosto: www.festivaldellamente.it

Facebook: @festivaldellamente | Twitter: @FestdellaMente

Instagram: festival_della_mente | Youtube: Festival della Mente Sarzana

Hashtag ufficiale: #FdM20

Commenta per primo

Lascia un commento