Dall’11 marzo il via nella Commissione Affari Costituzionali della Camera la procedura per l’attribuzione di poteri speciali a Roma capitale. L’auspicio della sindaca Virginia Raggi

Giovedì 11 marzo la Commissione Affari Costituzionali della Camera inizierà la procedura per l’attribuzione dei poteri speciali a Roma Capitale. Nel darne notizia la sindaca Virginia Raggi sottolinea che questo iter va considerato “una vittoria di tutti, al di là degli schieramenti politici, una vittoria di Roma” perché finalmente viene presa in esame, per essere, sperabilmente, avviata a soluzione, una richiesta da

La sindaca di Roma, Virginia Raggi (foto Ansa di Ettore Ferrari)

anni in attesa di risposta e di accoglimento perché la capitale sia dotata di strumenti amministrativi adeguati al suo ruolo, alla sua dimensione e alla complessità dei suoi problemi di gestione. “È un’occasione unica e dobbiamo essere tutti uniti per vincere questa battaglia”, dice Virginia Raggi perché “da anni lo chiediamo a gran voce: ora finalmente facciamo un altro passo in avanti, importante, verso il riconoscimento di poteri speciali, risorse e strumenti per la nostra città per dare risposte più veloci a tutti i cittadini”.

«Il nostro lavoro e dei consiglieri comunali in Assemblea Capitolina, che all’unanimità e con una sola voce ha chiesto al Parlamento una comune ed efficace iniziativa legislativa – ribadisce la Raggi –  sta dando i frutti sperati dopo anni di attesa e promesse mancate. Voglio ringraziare tutti i consiglieri comunali, gli uffici e i parlamentari. È il momento di guardare avanti con coraggio. Il presidente Mattarella, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni di Roma Capitale, ha detto che Roma può dare tanto allo sviluppo del Paese e che la comunità nazionale deve assicurare il sostegno necessario affinché le funzioni della Capitale siano svolte al meglio e creino così vantaggi per l’intero sistema. Investire su Roma significa puntare su tutta l’Italia. Ci aspettano sfide decisive come il Giubileo 2025 e l’Expo del 2030. Non possiamo attendere, Roma e gli italiani non possono più attendere».

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